Tre domande a Nunzia D’Abbiero

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Dottoressa Nunzia D’Abbiero (*) un ente locale che peso può avere nel privilegiare la sanità pubblica e che cosa potrebbe fare, ad esempio, sul problema delle lunghe liste d’attesa?

Per la legislazione vigente il sindaco è responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio e il Consiglio comunale condivide questa responsabilità. Di conseguenza anche sul tema delle liste d’attesa entrambi hanno un ruolo non secondario. La verità è che, purtroppo, le lunghe liste d’attesa, ovvero le barriere in accesso ai servizi sanitari, non sono affrontabili solo localmente. Con gli attuali vincoli legislativi si può fare ben poco e se non si fa nulla il nostro Ssn sarà prossimo al default. Il sindaco e il Consiglio comunale possono farsi promotori anche attraverso Federsanità di Anci, o altri network, di questa necessità di riforma. Da ricordare che la giunta regionale, con la delibera 620 del 15/04/2024, ha varato misure per ridurre in tempi d’attesa.

Stazione storica e dintorni. C’è chi vorrebbe il pugno di ferro e chi vorrebbe l’attenzione al solo sociale, chi un mix tra i due corni del problema. Lei che cosa pensa?

Estremizzare i problemi annaffiandoli di ideologia è un modo per non trovare soluzioni. Invece le soluzioni vanno trovate tenendo conto di tutti i fattori in gioco, che tecnicamente si chiama “realismo”. Perciò sarebbe inutile, oltre che dannosa, qualunque soluzione che non tenesse conto delle istanze dei residenti su sicurezza e degrado e dei sogni di chi è arrivato qui in cerca di una vita migliore. E poi accoglienza senza integrazione, ovvero senza la possibilità di realizzare la propria vita attraverso il lavoro, la scuola, la partecipazione, vuol dire creare ghetti come quello di una nota via in zona stazione.

Anche lei è un medico, che rapporto c’è tra politica e medicina? Perché ha scelto “Azione”?

Essere medico vuol dire fare i conti tutti i giorni con le attese, i bisogni e la speranza di tante persone e questi fanno nascere la necessità di rendere la propria azione utile a più persone sotto varie forme, come appunto quella politico-amministrativa.
Ho accettato la sfida di questa avventura elettorale con Azione perché, già alle politiche del 2022, aveva messo la sanità tra le priorità del proprio programma elettorale. E tuttora solo per Azione continua ad essere il tema più importante.
Ho deciso di impegnarmi in politica dopo aver raggiunto l’apice della carriera professionale ospedaliera, e lo faccio anche come restituzione alla mia città, Reggio Emilia, dove ho deciso di rimanere e alla quale devo davvero tanto del mio successo professionale.

(*) Direttrice (primario) della Radioterapia oncologica dell’Azienda ospedaliera universitaria di Parma e direttrice del Dipartimento onco-ematologico della provincia di Parma. Alle amministrative è candidata in Comune di Reggio di Emilia con Azione.

 

 




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