La commissione politiche per la salute e politiche sociali della Regione Emilia-Romagna ha dato il via libera allo stanziamento regionale di 457,1 milioni di euro per il fondo per la non autosufficienza, da ripartire tra le aziende sanitarie del territorio: a Piacenza sono destinati 31,5 milioni, a Parma 44,6 milioni, a Reggio 49,7 milioni, a Modena 68,6 milioni, a Bologna 94,1 milioni, a Imola 13,2 milioni, a Ferrara 38,2 milioni, in Romagna 117,2 milioni.
Al fondo devono essere aggiunte poi le risorse statali, che dovrebbero superare i 60 milioni (comprese le quote da destinare ai progetti di vita indipendente e alle spese per i punti unici di accesso).
Nella delibera è presente anche un’importante novità, come ha riferito in commissione l’assessore regionale alle politiche sociali Igor Taruffi: è stato previsto un adeguamento tariffario (attivo già dallo scorso aprile) per le strutture accreditate pari a 3 euro al giorno per posto letto, “per consentire ai gestori di fare fronte ai costi aggiuntivi cui sono soggetti in questa fase; utilizzeremo i residui del fondo per la non autosufficienza”.
Altri 5,9 milioni di euro sono poi stati assegnati al fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare (il cosiddetto “dopo di noi”).
“Parliamo di risorse importanti”, ha sottolineato in commissione il consigliere regionale della Lega Daniele Marchetti, “ma rileviamo il mancato monitoraggio, previsto annualmente, sull’utilizzo di queste risorse. Inutile negare che ci siano criticità sui territori: sulle tariffe, sul riparto del fondo, sulle risorse non utilizzate”. Richiesta a cui si è unita anche la consigliera del Pd Lia Montalti: “Il tema del monitoraggio ci sta a cuore, condivido l’appello di Marchetti”. Sul punto c’è stata un’apertura da parte dell’assessore Taruffi: “C’è il mio impegno”.
Al termine dei lavori la presidente della commissione Ottavia Soncini ha ribadito la necessità di approfondire rispetto ai bisogni e alle risorse messe in campo, a partire dalla sostenibilità dei gestori, concentrandosi infine sulla centralità del tema della domiciliarità.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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