La Commissione politiche per la salute e politiche sociali della Regione Emilia-Romagna ha approvato i quattro articoli che compongono il progetto di legge della giunta regionale “Disposizioni per la valorizzazione delle forme pubbliche di gestione dei servizi sociali e sociosanitari”, che stanzia 4 milioni di euro (per ciascun esercizio del triennio 2021-2023) per i percorsi di sviluppo e razionalizzazione delle aziende di servizi alla persona (Asp) operanti nell’ambito dei servizi sociali e socio-sanitari, compresi quelli educativi.
Il progetto di legge è stato presentato martedì 13 luglio in commissione dalla relatrice di maggioranza Francesca Maletti (Pd). Si tratta dunque di 12 milioni di euro complessivi in tre anni destinati alle Asp e ad analoghe forme pubbliche che gestiscono servizi alla persona, come le aziende speciali consortili (Asc).
Secondo la consigliera regionale Maletti questo tipo di strutture “sono fondamentali per garantire una qualità di vita buona alle persone più fragili della nostra regione, che oggi sono in difficoltà per l’emergenza sanitaria collegata al Covid ma anche per l’eccessiva tassazione cui sono soggette: se vogliamo mantenere queste gestioni pubbliche dobbiamo garantire loro la possibilità di continuare a lavorare”.
Il relatore di minoranza Simone Pelloni (Lega) ha parlato di “servizi fondamentali a tutela della popolazione più fragile e delle loro famiglie”, sostenendo tuttavia che la legge in discussione “si limita a sostenere economicamente queste strutture e non sostiene invece, come indicato nel testo della stessa norma, percorsi di sviluppo e razionalizzazione”. “Abbiamo quindi bisogno in tempi rapidi – ha concluso Pelloni – di un impianto normativo che tracci una nuova rotta, che dia soluzioni, servono risposte concrete”.
Il consigliere regionale del Pd Andrea Costa, in conclusione, ha parlato di “intervento-ponte che apre a una riflessione rivolta all’innovazione dei servizi e alla sostenibilità del pubblico in questo ambito”. Serve quindi, ha ribadito Costa, “un intervento normativo importante”.
Ultimi commenti
bene, cosi' almeno fino al 30 Giugno non potremo PERCEPIRE alcun senso di insicurezza....diciamolo anche a Luca Vecchi, cosi' e' contento.
1. Le celebrazioni religiose spetterebbero alle autorità religiose piuttosto che a quelle civili. 2. Evidentemente i (sedicenti) cristiani non costituiscono più un appetibile bacino elettorale.
E che non ci passi per la mente di voler imitare la passione di Cristo per guadagnarci il Regno dei Cieli!!! Questa visione tenebrosa lasciamola […]