E’ stata la direzione provinciale di martedì sera (ieri) a dare il via alla prima fase di mobilitazione del territorio in vista delle elezioni politiche del 4 di marzo. Una campagna elettorale che a Reggio Emilia si vuole giocare attraverso la ‘reggianizzazione’ delle proposte programmatiche con cui il Pd dovrà presentarsi ai cittadini: "In questi anni con il Pd alla guida del Paese c’è stato un rapporto virtuoso tra territorio e governo centrale: qui i nostri amministratori sono stati pronti a cogliere le opportunità offerte dallo Stato centrale grazie ad una diversa politica sugli enti locali (fondamentale, ad esempio, lo sblocco del Patto di Stabilità) o di finanziamento all’edilizia scolastica tanto per citare alcuni esempi – si legge nel documento che raccoglie le proposte programmatiche reggiane -. Ma il territorio è stato anche ispiratore di alcune politiche nazionali: si pensi agli interventi sull’infanzia o sui diritti. E’ su questa strada che si deve continuare". Il documento, aperto ai contributi di militanti ed elettori, in queste sere diventerà una sorta di "bussola" per i futuri parlamentari reggiani.
E’ un percorso di confronto con i territori diverso dalle parlamentarie di cinque anni. Oggi quella modalità è resa tecnicamente impossibile dalla legge elettorale: con i collegi disegnati diversamente a seconda che siano per il Senato o per la Camera e le liste a scavalco tra più province, spostano sul livello regionale e nazionale la composizione delle liste e la ricerca degli equilibri di rappresentanza dei territori e di genere. Il Pd reggiano ha voluto promuovere un percorso democratico che chiami gli elettori ad esprimersi non solo sui nomi ma anche su idee per il programma.
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Grazie don Giuseppe per questo ricordo del suo servizio a Santa Maria degli Angeli e di don Mario, che ha ritratto così bene. Quello che avete […]
Ma i commercianti vorrebbero lavorare tutto l' anno...o no?
ok emilia allora è solo per il salvataggio del natale? non capisco bene cosa mi contesti... ripeto e concludo per non far diventare questi sproloqui […]