Volley: più che il tavolo serve il soffitto

volley

di Mauro Del Bue

La pallavolo maschile è approdata alla massima serie. Una risorsa e un problema per Reggio. L’assessore Curioni, persona che stimo, propone un tavolo per concertare una soluzione. Ma qui la questione pare si debba risolvere non con un tavolo, ma con un soffitto (più alto).

Ora, è inutile girarci attorno. O è possibile in tempi molto stretti abbassare il pavimento del palasport (e la cosa pare realizzabile a sentire i dirigenti della pallavolo, ma non credo in tempi brevissimi), ai fini di conquistare i metri in altezza previsti dalla Lega volley, o si convince la Lega volley ad accordare una deroga.

I lavori in corso al Pala di via Guasco sulla controsoffittatura arriveranno ad alzare di pochi centimetri l’altezza dell’impianto, ma non saranno sufficienti. Sparare sull’assessore non mi sembra giusto. Non è colpa sua l’eredità di una simile situazione. Forse bisognava pensarci prima. Prima di dare avvio a una duplice e costosa ristrutturazione del massimo impianto sportivo cittadino che era stato pensato, sotto la mia gestione, a spese della Pallacanestro reggiana e che invece è stato realizzato a spese della comunità. Dei due anni trascorsi a Bologna è bene precisare che nel primo anno la scelta di emigrare é stata fatta dai dirigenti del basket, mentre nel secondo è stato il costoso e lungo restauro a costringere la nostra pallacanestro ad approdare sul lido felsineo. Anche sui lavori che ancora languono in via Agosti suggerisco più che un tavolo un bel prato. A Reggio in sette mesi si è costruito uno stadio. Non penso ci vogliano anni per rendere agibili quegli impianti di calcio. Voglio aggiungere due parole sui mercoledì rosa spostati all’Arena. Avevo pensato che l’Arena dovesse portare più gente in centro e far lavorare ristoranti, alberghi e negozi. Non che per far lavorare l’Arena dovessimo spostare la gente dal centro. Ma forse mi sono sbagliato.

(già assessore allo sport di Reggio)