Nella giornata di giovedì 3 marzo si è registrata l’ennesima sconsiderata iniziativa di protesta di matrice no-vax contro l’obbligo vaccinale in Emilia-Romagna. Anche in questo caso, come già successo qualche settimana fa a Reggio, a essere preso di mira è stato il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, ritratto in un fotomontaggio con una svastica sulla fronte.
Ma questa volta a fare scalpore è soprattutto il luogo in cui sono stati affissi questi volantini, ovvero all’ingresso del Sacrario dei caduti di Marzabotto, nel Bolognese, dove avvenne la più grave strage nazifascista contro la popolazione civile (con centinaia di vittime, tra cui anche molti bambini) commessa in Italia durante la Seconda guerra mondiale.
“In questi mesi di queste immagini purtroppo ne hanno già affisse parecchie in diverse località, ma non credevo arrivassero a tanto”, ha commentato lo stesso Bonaccini, “né che lo facessero mentre è in corso una guerra che ci lascia attoniti. Io in quel luogo ci vado ogni anno, ininterrottamente da quando avevo 18 anni, per commemorare quelle vittime trucidate e non dimenticare mai fin dove possa arrivare l’odio umano”.
“Agli autori di questo gesto indegno, che non hanno la benché minima vergogna a paragonare la campagna vaccinale a una strage di tali proporzioni (e che mi auguro vengano individuati il prima possibile), andrebbe inflitto l’obbligo di sostare per giorni di fronte all’infinito elenco di nomi, cognomi e volti raffiguranti le vittime inermi della bestialità nazista”, ha concluso Bonaccini.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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