Sabato 12 marzo, nella ricorrenza della Giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, il consigliere comunale della Lega a Modena Giovanni Bertoldi ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un post controverso per commentare le oltre 500 aggressioni al personale sanitario registrate nella sola provincia emiliana nei due anni di emergenza Covid-19.
“Non giustifico certo le aggressioni, ma nessuno si chiede il perché? Non è che uno si alza la mattina e decide di aggredire un sanitario per passarsi il tempo! Troppe rigidità, atteggiamenti spesso spocchiosi, sanitari troppo burocrati e poco clinici… si sta creando un solco tra sanitari e cittadini che non ha precedenti nella storia”, ha scritto Bertoldi.
Un ragionamento che è stato interpretato da più parti come un’accusa allo stesso personale sanitario, tanto che Bertoldi dopo più di 24 ore è stato costretto a una parziale rettifica, aggiungendo alcune righe al post originale nel tentativo di correggere il tiro: “Ho visto commenti che non hanno capito il senso del mio post: non voglio polemizzare con i sanitari che lavorano spesso in condizioni disagiate e stressanti, ma con chi a livello politico ha cambiato le regole del gioco del rapporto tra cittadini e sanitari e che ha rovinato la vita lavorativa anche dei sanitari, incrinando una relazione fatta di fiducia ed empatia”.
Troppo tardi, però, perché nel frattempo le reazioni non si sono fatte attendere. Come quella del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che ha commentato: “Roba da matti. Spero trovi il tempo per riflettere su affermazioni così gravi e scusarsi”; o come quella dell’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini: “Sono parole difficili anche solo da immaginare. La retorica iniziale, e ci mancherebbe anche che ci fossero giustificazioni per tali violenze contro chi ogni giorno lavora nella sanità, viene subito spazzata via da considerazioni inaccettabili verso medici, infermieri, operatori, professionisti che sono ogni giorno al servizio di utenti e pazienti. Soprattutto in questi due anni durissimi di pandemia, nei quali anche tanti di loro hanno pagato con la vita l’encomiabile lavoro svolto. Vengono invece messi in discussione loro, come dire, alla fine se la vanno a cercare. Incredibile!”.
“A volte – ha aggiunto l’assessore Donini – viene da chiedersi se non emerga la vera natura di amministratori e politici della destra, che sembrano non rendersi conto di ciò che dicono. Di fronte a tali esternazioni esprimo solidarietà a tutti coloro che lavorano nella sanità dell’Emilia-Romagna e in quella nazionale, in ospedale così come in ogni struttura, a nome di tutta la Regione”.
Lunedì 14 marzo, a 48 ore dall’improvvida dichiarazione del collega di partito, il referente provinciale della Lega modenese Davide Romani e il capogruppo della Lega in consiglio comunale a Modena Alberto Bosi hanno provato a metterci una pezza: “Senza se e senza ma dalla parte di medici e operatori sanitari, condanniamo ogni forma di aggressione e violenza”, hanno scritto i due rappresentanti del Carroccio in una nota.
“Ai medici e agli operatori sanitari va un immenso grazie per quello che fanno da sempre e che in questi ultimi anni li vede protagonisti contro la pandemia Covid-19. La Lega condanna ogni forma di aggressione e violenza nei loro confronti: ricordiamoci che la sanità in questi decenni ha subito innumerevoli tagli da parte dello Stato e delle Regioni, se ci sono disservizi non è di certo colpa dei medici e degli operatori sanitari”.
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buffon sei il numero uno del pianeta terra
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!