“E’ tempo di lasciarci alle spalle le divisioni degli ultimi quattro anni. È tempo di unirci”: con queste parole Donald Trump ha concluso il discorso tenuto davanti ai suoi sostenitori in Florida, promettendo di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. “Manterremo le nostre promesse. Niente mi impedirà di mantenere la mia parola. A voi, il popolo, renderemo l’America sicura, forte, prospera, potente e nuovamente libera. E chiedo a ogni cittadino di unirsi a me in questa nobile e giusta impresa. È tempo di lasciarci alle spalle le divisioni degli ultimi quattro anni. È tempo di unirsi e ci proveremo”, ha dichiarato ringraziando i sostenitori. “Sarà l’epoca d’oro dell’America”, ha sottolineato il tycoon.
Donald Trump diventa il 47esimo presidente Usa, il primo a ricoprire due mandati presidenziali non consecutivi dopo il dem Stephen Grover Cleveland (a fine ‘800), il primo con una condanna penale e il presidente più vecchio ad insediarsi, a 78 anni. La sua è una vera e propria impresa senza precedenti perché è riuscito a tornare alla Casa Bianca sfidando ogni regola del politicamente corretto, sopravvivendo a due impeachment, vari processi, due condanne penali e vari scandali. Dopo l’assalto al Capitol sembrava un leader politico finito, abbandonato anche dal suo partito, che invece è riuscito a riconquistare.
Il discorso di Trump: “Abbiamo fatto la storia”. “Abbiamo fatto la storia, sistemeremo tutto ciò che c’è da sistemare” dice Trump davanti ai suoi sostenitori. “Ringrazio il popolo americano per avermi dato la possibilità di tornare in carica come 47esimo Presidente degli Stati Uniti. Aiuteremo il Paese a guarire” dice il tycoon sul palco al Convention Center di Palm Beach con la famiglia al completo. Ci sono Melania e tutti i figli, inclusa Ivanka Trump e il marito Jared Kushner. “Lotterò per voi fino all’ultimo respiro e non mi riposerò finché non avrò reso l’America più forte e più ricca; questa sarà l’epoca d’oro dell’America”: lo ha detto Donald Trump, di fronte ai suoi sostenitori, a Palm Beach, in Florida.
Testa a testa nella notte Usa. Alle 5.30 (ora italiana) Donald Trump è sempre più vicino al ritorno alla Casa Bianca. Il New York Times – attraverso un modello che stima l’esito della corsa in tempo reale sulla base dei dati dei sondaggi, dei voti finora scrutinati e di ciò che ci si aspetta dai voti rimanenti – accredita il candidato repubblicano del 90% di possibilità di vittoria. Per l’Associated press Trump avrebbe già conquistato 230 grandi elettori contro i 192 di Kamala Harris (come noto nel sistema elettorale Usa non conta la quantità dei voti complessivi, ma il numero di grandi elettori assegnato a ogni Stato federale: in tutto 538, quindi ne servono 270 per conquistare la Casa Bianca). Per la vice di Biden, resta fondamentale conquistare tutti i 3 stati incerti della Rust Belt, ovvero Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, in alcuni dei quali Trump sarebbe però in lieve vantaggio.
Appare certa la vittoria dei Repubblicani al Senato, ancora aperta la lotta per il Congresso.
Nessun dubbio sul successo di Trump per Elon Musk, suo sostenitore, che su X ha postato un laconico “gioco, partita, incontro”.
Game, set and match
— Elon Musk (@elonmusk) November 6, 2024
Così alle 4 italiane
Sarà ancora un’altra lunga notte in America dove, come previsto, è testa a testa tra la democratica Kamala Harris e il repubblicano Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca. Alle 4 di mercoledì mattina (ora italiana) nessun media americano si è ancora sbilanciato sul nome del 47esimo presidente degli Stati Uniti. Solo il New York Times – attraverso un modello che stima l’esito della corsa in tempo reale sulla base dei dati dei sondaggi, dei voti finora scrutinati e di ciò che ci si aspetta dai voti rimanenti – accredita Trump del 70% di possibilità di vittoria.
L’ex presidente repubblicano, del resto, viene dato dall’Associated press in vantaggio con 198 grandi elettori contro i 109 della Harris (come noto nel sistema elettorale Usa non conta la quantità dei voti complessivi, ma il numero di grandi elettori assegnato a ogni Stato federale: in tutto 538, quindi ne servono 270 per conquistare la Casa Bianca).
L’en plein della Harris auspicato dai democratici negli swing states – gli stati indecisi e giudicati da tutti decisivi – non si è infatti verificato. Il candidato repubblicano è saldamente in vantaggio con il 53% delle schede scrutinate in Georgia, dove ha il 55,5% dei voti, contro il 43,9% della Harris, e anche in Nord Carolina. Se lì, così come in Arizona, vincerà come sembra Trump, Kamala Harris dovrà infatti conquistare tutti i 3 stati incerti della Rust Belt, ovvero Pennsylvania, Michigan e Wisconsin.
Chissà chi sarà il primo leader europeo ad andare a genuflettersi da putin quando trump inizierà a dare le carte…