Vicenda cani mordaci. Il veterinario: il sindaco l’ho denunciato prima io

Marco Comune Castelnovo

Continua la spinosa questione e querelle dei dogo argentini, alcuni dei quali ritenuti aggressivi, a Castelnovo Sotto. Sabato scorso, il veterinario Marco Catellani, aveva lasciato un cane mordace davanti all’ufficio del sindaco. Il primo cittadino del comune reggiano aveva poi replicato con un comunicato al professionista. Oggi è ancora il direttore sanitario del canile Madonna delle Guadalupe a precisare sulla vicenda.

Scrive Catellani: “Il passaggio dal silenzio omissivo al sonoro e roboante exploit comunicativo del Sindaco Francesco Monica, mi fa credere che qualcosa si stia muovendo. Il Sindaco anche in questa occasione omette o dimentica cose molto importanti, soprattutto da un punto di visto documentale. In primo luogo, come già riportato sui social, un’Ordinanza che il medesimo ha ricevuto dal Comune di Perinaldo, allegata alla presente, in cui il Comune Ligure diffida il Sig. Francesco Monica dall’insistere con richieste totalmente ingiustificate, ribadendo che l’onere del mantenimento grava sul Comune in cui si trovano i cani. In secondo luogo quasi compulsivamente il Sindaco omette altri atti documentali importanti, come ad esempio l’esposto alla Procura delle Repubblica fatta dal sottoscritto in data 20 dicembre 2019, dove per primo segnalo il Sindaco Monica come autore del reato di abbandono di animali art. 727 e per lesioni colpose art. 590 c.p., visto che uno degli animali abbandonati dal primo Cittadino aveva morso il sottoscritto.

Queste premesse per ribadire che il sottoscritto Medico Veterinario, esperto in comportamento e consulente per i Tribunali per la Tutela e i Diritti Animali non sarebbe mai caduto nell’infrazione d’abbandono di animali. Per tale motivo mi preme ribadire il concetto di abbandono di animale, anche in virtù dell’attuale giurisprudenza. Chi non si fa carico dei propri animali, anche se ricoverati presso un canile, nonostante ripetute richieste da parte del Direttore Sanitario, che ribadisce in più momenti che non ci sono più risorse per il mantenimento dei cani e il soddisfacimento dei bisogni primari è incappabile in un reato di abbandono, come da esposto citato prima.

L’amnesia del primo cittadino si rimarca anche nel dimenticare il provvedimento del Tribunale di Imperia notificato ufficialmente al Comune di Castelnovo di Sotto il 16 aprile 2019, dove il Giudice Lauro Russo, espone chiaramente che le spese di custodia sono a carico di detto Comune. Mi preme inoltre precisare, che il reato di abbandono di animali si configura quando l’animale è lasciato solo, senza che nessuno si prenda cura dello stesso. Il fatto di aver comunicato più volte attraverso i media che il giorno 8 febbraio avrei portato i cani presso il Comune di Castelnovo Sotto, garantendo loro la massima sicurezza e benessere, non si può configurare in un abbandono, visto che sono stato accolto dal Comandante dei Vigili, il quale ha controllato le mie generalità, e i cani come ammesso dal Sindaco stesso, sono stati immediatamente presi in carico e trasferiti presso il canile dove il Comune ha la convenzione. Non posso rimproverarmi assolutamente nulla, sia sotto il profilo professionale sia sotto il profilo umano, la strumentalizzazione che il Sindaco e i suoi dirigenti stanno facendo del caso è una misera dimostrazione di insensibilità verso il benessere animale che non intaccano minimamente la mia integrità etica e professionale”.