Viaggio nei carrozzoni del tpl/4. Ecco come (e con chi) la bolognese TPER comanda in Seta

autobus Seta

Con l’uscita dei francesi di RATP (la Régie autonome des transports parisiens che gestisce il trasporto pubblico nell’Ile de France) dopo nemmeno due anni di permanenza in HERM, i due soci presunti privati del gestore unico del trasporto pubblico a Reggio Emilia, Modena e Piacenza – ovvero SETA – è dunque in realtà uno solo: TPER (Trasporto passeggeri Emilia-Romagna), la Spa controllata per il 95% da Regione Emilia-Romagna (46,13% da sola), Comune e Città metropolitana (l’ex Provincia) di Bologna. TPER detiene, infatti, direttamente il 6,6% di Seta e indirettamente una ben più consistente quota del 42,8% in mano ad HERM, l’holding Emilia Romagna Mobilità Srl che però – uscita la francese RAPT – è pure controllata al 95% da TPER.

Essere il “socio privato” di Seta è importante, perché per statuto sono proprio i privati ad avere la gestione operativa del fornitore dei servizi tpl di Reggio, Modena e Piacenza. Nonostante possano nominare 2 soli consiglieri su 5 (gli altri tre sono indicati dal Comune di Piacenza, da ACT Reggio Emilia e soprattutto dagli enti locali di Modena, cui compete nominare il presidente) l’articolo 14 dello statuto di Seta stabilisce infatti che spetta ai soci privati la designazione, tra i propri 2 consiglieri, dell’amministratore delegato o in alternativa del direttore generale. Ovvero di colui che, di fatto, gestisce l’azienda, mentre i soci pubblici – che pure hanno la maggioranza – devono accontentarsi del presidente, che ha fondamentalmente compiti di rappresentanza (come incontrare il console filippino per chiedere autisti al Paese asiatico) seppur assai ben remunerati.

Il compenso del presidente, attualmente Alberto Cirelli, è infatti di poco più di 51.000 euro lordi annui, contro i 44.604 dell’ad, oggi Riccardo Roat. Alberto Cirelli, 63enne di origini ferraresi, è stato nominato presidente lo scorso novembre dai sindaci modenesi, dopo le dimissioni – per motivi personali – di Antonio Nicolini: è stato consigliere dal 2006 al 2008 e presidente dal 2008 al 2014 della Circoscrizione 4, nonché consigliere comunale dal 2019 al 2021, sempre a Modena e sempre per il Pd. Era anche presidente di Confapi Emilia, carica da cui è però stato sospeso per un anno lo scorso dicembre dal collegio nazionale dei probiviri per alcune decisioni poco chiare prese nella cessione del 66% della società che redige le buste paghe senza informare il consiglio direttivo.

Curiosamente, anche l’amministratore delegato di Seta è stato nominato da pochi mesi – settembre 2023 – dopo altre dimissioni per motivi personali, quelle di Francesco Patrizi. Riccardo Roat è invece un commercialiosta romano di 51 anni che dopo aver lavorato in KPMG fino al 2014 è approdato al gruppo PTS (Profit to share), società di consulenza con sedi a Milano, Roma, Genova, Alessandria, Verona e Trieste. Ha chiuso l’esperienza nel gruppo nel 2022, dopo tre anni da vicepresidente di PTSCLAS. Per andare dove? A TPER, dove attualmente ricopre l’incarico di project management officer.

 

E sempre da TPER arriva l’altro consigliere d’amministrazione di SETA di nomina ‘privata’. E’ Giuseppina Gualtieri, 66enne di origini mantovane, ma bolognesissima per i suoi trascorsi a Nomisma, Ervet, Hera e Seabo. Di TPER Gualtieri – su indicazione del Comune di Bologna – è presidente e amministratore delegato fin dalla nascita, nel febbraio 2012, della società regionale di tpl nata dalla fusione dei rami-trasporto di ATC, azienda di trasporti su gomma di Bologna e Ferrara, e FER, società regionale ferroviaria. L’ha indicata il Comune di Bologna.

Reperire i compensi degli amministratori di TPER è sicuramente meno agevole. Magari non siamo stati bravi noi, però il dato più recente trovato – tra le oltre 300 pagine del bilancio integrato 2022 – parla di 375.000 euro, in crescita di 25.000 euro sul 2021, per gli amministratori del gruppo.

In rete, in articoli pubblicati da Corriere e Repubblica Bologna tra il 2016 e il 2017, si parla però di Gualtieri come una dei manager pubblici di partecipate del Comune di Bologna meglio retribuite, con uno stipendio annuo (allora) di 87.000 euro, a cui si somma un’indennità di risultato che può arrivare a 25mila euro. Oltre ai 10.189 euro annui percepiti da SETA, nel 2020 Giuseppina Gualtieri aveva percepito altri 75.000 euro anni di compensi da Unipol Gruppo Finanziario , di cui era membro del Cda.