Si chiude con il “botto” il 2019 della Fondazione Boni Cuvier, giunta al giro di boa del primo decennio di attività e impegnata a sostenere, in modo particolare, persone anziane e ammalati.
“Proprio quest’anno – sottolinea il presidente, l’avv. Nino Ruffini – si è completato uno dei più rilevanti interventi sostenuti in questi anni dalla Fondazione nata dalla volontà del cav. Cuvier Boni, noto industriale del settore tessile, che al momento della scomparsa volle che tutti i suoi beni fossero gestiti per alimentare, nel tempo, progetti a forte impronta solidaristica”.
“Con l’ultima tranche di una erogazione complessiva pari a due milioni di euro – spiega Ruffini – nel 2019 è terminata la ristrutturazione del reparto di Ortogeriatria dell’Arcispedale Santa Maria Nuova (intitolato proprio al cav. Boni), che ha comportato un impegno finanziario largamente superiore a quello già messo in atto (con un importo di 700.000 euro) per il reparto di risonanza magnetica dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne’ Monti”.
Nato nel 1928 a Rosano di Vetto, Cuvier Boni ha legato il suo nome alle grandi marche di calze italiane S. Pellegrino (così denominata perché fondata nel 1948 nell’omonima parrocchia del comune capoluogo) e Pompea Group, di cui restò presidente onorario sino alla morte, avvenuta nel 2007.
“La Fondazione Boni Cuvier – spiega il presidente Ruffini, designato 12 anni fa come esecutore testamentario dell’industriale reggiano – rappresenta, di fatto, lo strumento che perpetua le tante attività benefiche che hanno segnato tutta la vita del cavaliere vettese, che già fu, tra l’altro, fondatore e sostenitore della struttura “Maria Spaggiari Boni”, la casa per anziani attiva da oltre vent’anni a Vetto d’Enza”.
“Tutto il patrimonio di Cuvier Boni – prosegue Ruffini – è confluito nella Fondazione, e le che non abbiano un carattere del tutto straordinario (come nel caso dell’investimento sul Santa Maria Nuova) vengono sviluppate grazie ai proventi da esse derivanti”.
Insieme alla decisa opzione a favore degli anziani e degli ammalati, la Fondazione Boni Cuvier assicura anche un sostegno – attraverso l’erogazione di una borsa di studio – a giovani che si stiano particolarmente impegnando per sviluppare nuove competenze e progetti nel settore tessile e, pertanto, agiscano nello stesso comparto industriale cui Boni diede grande impulso.
“Nel 2019 – sottolinea Nino Ruffini – oltre ad aver completato l’intervento sul reparto di Ortogeriatria, abbiamo erogato risorse per oltre 100.000 euro e, tra gli interventi più importanti, spiccano quelli a favore dell’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer di Reggio Emilia, della scuola materna (ampliata e ristrutturata) legata alla parrocchia di Santa Teresa, in città, della Federazione Diocesana Servizi agli Anziani (formazione e ricerca sulla qualità dei servizi nelle 15 case parrocchiali per anziani dislocate in provincia), dell’Associazione Dar Voce e della Croce Verde di Castelnovo ne’ Monti, che proprio in questi giorni ha inaugurato la nuova sede”.
“Siamo soddisfatti – conclude il presidente della Fondazione Boni Cuvier – di ciò che siamo riusciti a portare a compimento in quest’anno del decennale di costituzione; con lo stesso impegno affrontiamo il nuovo anno, che ci auguriamo ci consenta di onorare nel migliore dei modi, e cioè sostenendo tante persone in condizioni di fragilità, la memoria di un uomo i cui successi industriali si sono tutti tradotti in gesti di generosità”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]