Proseguono le azioni di protesta per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del trasporto pubblico locale, scaduto il 31 dicembre del 2017: per questo motivo le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro (e autonomamente Sgb) hanno proclamato per la giornata di venerdì 25 febbraio uno sciopero nazionale di 24 ore, salvo il rispetto delle fasce di garanzia previste dalla legge.
Le corse degli autobus a Modena e provincia saranno garantite per quanto riguarda i servizi urbani di Modena, Carpi e Sassuolo dalle 6.30 alle 8.30 e dalle 12 alle 16, per quanto riguarda invece i servizi extraurbani dalle 6 alle 8.30 e dalle 12.30 alle 16. Nelle restanti fasce orarie l’adesione allo sciopero da parte dei lavoratori e delle lavoratrici di Seta potrebbe dar luogo a disagi per quanto riguarda la regolarità del servizio.
Le corse garantite anche in caso di sciopero sono indicate nelle tabelle orarie presenti alle fermate e pubblicate nella sezione “Linee” del sito di Seta. È possibile inoltre consultare le informazioni in tempo reale sugli orari di passaggio degli autobus tramite l’applicazione gratuita “Seta”, disponibile per smartphone e tablet con sistema operativo iOS (Apple) e Android, o nella sezione “Quanto manca?” del sito di Seta. Per ogni ulteriore informazione è possibile contattare l’azienda al numero di telefono 840-000216, oppure via WhatsApp al numero 334-2194058.
“Le varie fasi della lunga vicissitudine contrattuale – ha spiegato la Cgil di Modena – hanno evidenziato il rifiuto delle associazioni datoriali di entrare nel merito di una reale trattativa, scaricando sulle spalle del sindacato la conduzione di una vertenza contrattuale sovraccaricata da pesanti fattori esterni (gli effetti dell’emergenza sanitaria nel settore dei trasporti, l’incertezza sulla riforma del settore e sulle risorse nei vari decreti legge ristori) e lasciando sfumare una concreta occasione di rilancio di un settore strategico ma nel contempo sofferente a causa della pandemia”.
Il tema della riduzione della mobilità delle persone durante la fase pandemica, secondo l’organizzazione sindacale modenese, “non può essere un pretesto per non rinnovare il contratto nazionale degli autoferrotranvieri, anche in considerazione delle cospicue risorse pubbliche stanziate negli ultimi anni per far fronte all’emergenza”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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