Venerdì 15 settembre, prima campanella a Reggio Emilia per 12.586 alunni, tra bambini e ragazzi della fascia 6-14 anni, che torneranno a sedere dietro i banchi dopo la pausa estiva. Apriranno infatti nuovamente le porte i 12 istituti comprensivi a servizio del territorio comunale, che comprendono 41 scuole primarie e 13 scuole secondarie di primo grado, sostenuti da una forte rete di servizi, investimenti e progetti, che fanno capo al Comune di Reggio.
Anche per quest’anno, secondo quanto stabilito dal Patto per l’educazione del 2019, l’Amministrazione comunale investirà oltre 7 milioni di euro per il sostegno al diritto allo studio e per supportare e qualificare l’offerta educativa e formativa di bambini e ragazzi, attraverso servizi pomeridiani, di flessibilità oraria, servizio mensa, trasporti e attività a integrazione dei curriculum ministeriali. Non manca neanche lo sforzo per la miglioria dell’edilizia scolastica: dopo i lavori di manutenzione realizzati durante la pausa estiva (per un valore di 700mila euro), da gennaio il Comune si appresta a realizzare la nuova scuola Aosta e a dotare cinque scuole di spazi dedicati per il servizio mensa (13 milioni di euro).
HANNO DETTO – Il quadro-scuola di inizio anno è stato delineato dal sindaco Luca Vecchi e dall’assessora all’Educazione Raffaella Curioni insieme con il direttore dell’Ufficio scolastico di Reggio Emilia Paolo Bernardi, al Centro internazionale Loris Malaguzzi, in un incontro con i dirigenti e i docenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado e successivamente in una conferenza stampa.
“Assistiamo in Italia – ha detto il sindaco Luca Vecchi, presidente regionale dell’Anci – a un’operazione strisciante di destrutturazione e indebolimento della scuola pubblica, un’azione di ‘disinvestimento’ analoga a quanto sta avvenendo per la sanità pubblica. Una situazione negativa, in cui agli enti locali, il Comune nel nostro caso, è lasciato il compito, in base alle proprie competenze e possibilità, di supplire allo Stato. Anche per questo anno scolastico, l’Amministrazione comunale ha perciò impegnato 7 milioni di euro per il diritto allo studio, cioè per realizzare quei servizi che possono favorire l’apprendimento e i percorsi educativi e socializzanti nella scuola. A questi si aggiungono le opere di manutenzione degli edifici e i progetti definiti e finanziati tramite Pnrr per cinque nuove mense scolastiche e per il rifacimento integrale della media Aosta”.
“La contenuta flessione degli iscritti legata alla flessione demografica non giustificherebbe e infatti non ha comportato un calo di attenzione da parte nostra per la fascia 6-14 anni – ha spiegato l’assessora all’Educazione Raffaella Curioni – Anzi, confermiamo e in alcuni casi potenziamo l’offerta, sia in termini di risorse, sia di contenuti. Il progetto Scuola diffusa – definito ‘via italiana verso nuovi scenari educativi’ dagli esperti di Indire, l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa del ministero dell’Istruzione – giunto alla sua quarta edizione, dopo la firma del Protocollo d’intesa con l’allora ministro Bianchi, è ora aggiornato e strutturato stabilmente nei plessi scolastici, grazie all’indispensabile sensibilità e collaborazione di dirigenti scolastici e docenti. Gli spazi di Scuola diffusa sono passati da sette a otto, con l’ingresso del polo di Villa Canali, che porta a tre i luoghi di apprendimento nell’ambiente e a contatto con la natura.
“L’edilizia scolastica – ha aggiunto l’assessora – ha ottenuto 700.000 euro per manutenzioni. A questi vanno aggiunti gli investimenti strutturali, sostenuti in prevalenza dal Pnrr: le nuove mense scolastiche, passate da quattro a cinque, con un investimento complessivo di circa 2 milioni di euro, e la nuova scuola Aosta, con un investimento di circa 12 milioni di euro, di cui 10 da Pnrr e 2 dal Comune. In totale 14 milioni di euro per nuove strutture e servizi: non è poco in un Paese di solito non investe in questo settore.
“Non c’è di fatto nuovo investimento sul Tempo pieno da parte dello Stato, ma Reggio Emilia insiste, data la domanda crescente, nel creare le condizioni per una sua estensione, sia con gli investimenti sulle mense scolastiche, sia con la conferma – ha concluso l’assessora – dei servizi pre e post orario scolastico, in particolare quelli pomeridiani, con le scuole aperte al pomeriggio per attività educative e di socializzazione, frequentati complessivamente da 1.700 bambini e ragazzi. Fra gli altri servizi, quello dell’ingresso anticipato e uscita posticipata per le scuole primarie, gestito da educatori comunali insieme al personale ausiliario delle scuole, a cui sono iscritti circa 900 bambini”.
Il direttore dell’Ufficio scolastico Paolo Bernardi ha spiegato come l’89% dei posti sia già stato assegnato, entro il 31 agosto scorso, a docenti supplenti in graduatoria e si preveda una copertura completa dei posti: “E’ un risultato importante, ottenuto negli ultimi tre anni grazie anche a un proficuo lavoro degli Uffici”.
In considerazione anche degli interventi edilizi programmati, è aumentata la dotazione del personale non docente, a titolo ausiliario.
Per quanto riguarda la ripresa, nelle ultime settimane, dei contagi pandemici, ad ora sono previste raccomandazioni quali l’invito a stare a casa per coloro che manifestano sintomi e a indossare la mascherina.
PROGETTI – Il Comune rende disponibili alle scuola opportunità e possibilità di progetti che qualificano l’esperienza scolastica degli studenti anche in orario scolastico, come ad esempio attraverso il progetto di scuola diffusa che dal 2020 ha rappresentato un’occasione di ripensamento e trasformazione della didattica tradizionale attraverso l’affiancamento di esperienze legate al territorio. Nello scorso anno scolastico hanno partecipato al progetto di Scuola diffusa circa 2.500 bambini e ragazzi, Gli educatori del servizio Officina Educativa hanno co-progettato con 130 insegnanti.
Per il nuovo anno scolastico la Scuola diffusa si articola in otto diversi luoghi, ognuno in grado di arricchire, con diverse tematiche prestabilite, il bagaglio culturale e relazionale dei bambini secondo le proprie caratteristiche e competenze: Fondazione I Teatri (processi performativi negli apprendimenti tra linguaggio musicale, drammaturgico e coreutico); Musei civici (leggere il passato e il presente attraverso l’intelligenza connettiva, oggetti, opere e fenomeni); Centro internazionale Loris Malaguzzi (esplorazione e ricerca come approccio all’apprendimento e alla conoscenza); agriturismo Casa del gufo; azienda agricola cooperativa La Collina (educazione in natura con aule scientifiche all’aperto); la new entry l’Agricola di Villa Canali (processi trasformativi nella ricerca e produzione della filiera alimentare); Palazzo da Mosto (dialoghi con l’arte, incanti, metafore e processi interpretativi nelle mostre in città); parrocchia di Pieve Modolena (educazione civica sul territorio ed etica della cura).
Per allargare le opportunità offerte a bambini e ragazzi e al contempo sostenere le famiglie, il Comune è inoltre attivo con 13 servizi educativi pomeridiani sul territorio gestiti in collaborazione con il privato sociale che ogni anno accolgono oltre 450 studenti. Mentre altri 1.250 bambini e ragazzi, ogni anno scolastico sono coinvolti nelle progettualità pomeridiane gestite sia dalle scuole che dal servizio Officina educativa del Comune.
Molto attivo anche lo spazio culturale Orologio, luogo di promozione della lettura, ricerca educativa e sperimentazione didattica che si offre in particolare a gruppi di bambini, ragazzi e docenti di tutta la città.
FLESSIBILITÀ ORARIA – Delle 41 scuole primarie, 17 sono a tempo pieno (40 ore settimanali) con servizio quotidiano di ristorazione. Le mense scolastiche sono frequentate complessivamente da 3.215 bambini (116 in più dello scorso anno scolastico).
Dal prossimo 25 settembre riprenderà il servizio di ingresso anticipato e uscita posticipata per le scuole primarie. Al servizio, gestito da educatori comunali insieme al personale ausiliario delle scuole, sono iscritti circa 900 bambini, dato in linea con quello degli ultimi anni scolastici.
MOBILITÀ – Sono 17 i plessi scolastici del forese serviti dal servizio di scuolabus che tutti i giorni trasporta 328 alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado da e per gli istituiti scolastici.
In 28 plessi è inoltre attivo il servizio di trasporto individuale per alunni con disabilità, di cui usufruiscono 51 alunni.
L’Amministrazione comunale si è anche attivata per supportare la mobilità negli spostamenti scuola-palestra quando quest’ultima non è ubicata all’interno dell’edificio scolastico. Per queste necessità saranno attivi in città 9 servizi di trasporto dedicati.
GLI STUDENTI IN NUMERI – Anche per quest’anno i dati della scolarità a Reggio Emilia risentono, in modo percettibile del calo demografico del nostro territorio. Rispetto all’anno scolastico 2022-2023, la popolazione scolastica in città passa da 12.761 a 12.586 (con un calo complessivo di 175 unità): alla scuola primaria meno 112 unità, più contenuto alla scuola secondaria di primo grado con meno 63 unità.
Aumentano, con trend proporzionale al numero di utenti segnalati e certificati dal servizio di Neuropsichiatria infantile dell’Ausl, le ore settimanali di servizio di sostegno con un incremento del 13% rispetto allo scorso anno. Le ore settimanali di servizio sono oggi circa 5.500, con 154 educatori impegnati.
MANUTENZIONE DEGLI EDIFICI E NUOVI PROGETTI – Con una spesa di 700.000 euro, nel corso dell’estate, il Comune è intervenuto su 24 edifici tra scuole e palestre con opere di manutenzione di varia natura: riparazione delle coperture o opere di coibentazione (Canossini, Boiardo, Einstein, Tassoni), messa in sicurezza strutturale, rinnovo e sostituzione presidi antincendio e bonifiche di materiali e componenti incongrui (Leopardi, Balletti, Collodi, Galileo, Madre Teresa, Besenzi, Fermi), ripristini di intonaci, pavimentazioni, tinteggi, sostituzione di infissi e corpi illuminanti (Valeriani, Fontanesi, Leopardi, Lepido, Agosti, Balletti, Collodi, Galilei, Pascoli, Morante, King, Ariosto, Tricolore, Manzoni, Negri, palestra Guidetti ex Gil, Da Vinci, Carducci).
E’ stata invece di recente approvata la realizzazione di cinque nuove mense scolastiche – un servizio sempre più richiesto dalle famiglie – per le scuole Marconi, Boiardo, Valeriani di Cadè, Dall’Aglio e Ghiarda, che comporteranno un investimento di 1,8 milioni di euro sostenuto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Inizierà invece a gennaio 2024 il cantiere per la demolizione e ricostruzione della scuola secondaria di primo grado Amedeo d’Aosta, grazie a in investimento di oltre 12 milioni di euro (di cui 10 provenienti dal Pnrr). Si prevede infatti che il nuovo plesso scolastico sarà pronto, collaudo compreso, intorno a marzo 2026. Durante i lavori, grazie all’avanzamento per stralci, nessuna delle attività didattiche sarà interrotta.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]