Scrive in una nota palazzo Allende a firma Valerio Bussei, Ddirigente del Servizio Infrastrutture: “La Provincia di Reggio Emilia nulla deve chiarire in merito alla Variante di Calerno in quanto, anche su questo tema, ha sempre seguito un percorso lineare, rispettando le modalità di programmazione delle opere pubbliche ed agendo in piena coerenza con le istanze provenienti dal territorio. Un percorso inevitabilmente interrotto solo nel periodo in cui l’ente, giova ricordarlo, sembrava destinato alla soppressione e ripreso nel 2018, a seguito appunto della rivalutazione delle Province come istituzioni operative. Da quell’anno, in accordo con il Comune di Sant’Ilario d’Enza, la Variante di Calerno è stata pertanto reintrodotta nei Piani triennali delle opere pubbliche, con l’obiettivo di reperire le risorse necessarie alla sua realizzazione (6,4 milioni di euro) in quanto l’entità del finanziamento necessario non è alla portata delle disponibilità provinciali.
Nella programmazione triennale, come noto, solo le opere inserite nel primo anno sono quelle già finanziate ed anche nell’ultimo Piano 2021-23 la Variante di Calerno è appunto inserita nell’annualità 2023, in attesa delle necessarie risorse.
E’ forse utile ricordare che negli ultimi anni, oltre a rischiare di essere soppresse, le Province – a seguito dei tagli imposti con la spending review – hanno anche visto drasticamente calare i trasferimenti da parte dello Stato: 145 milioni in meno, tra il 2014 e il 2019, solo per quella di Reggio Emilia. Ciò ha comportato che la quasi totalità delle risorse a nostra disposizione venga concentrata sulla manutenzione, e dunque la sicurezza, di tutte le scuole superiori e di una rete stradale di circa mille chilometri e oltre 630 ponti di nostra competenza.
Per la Variante di Calerno si sono quindi attivate tutte le iniziative utili ad ottenere il finanziamento dell’opera da parte degli enti sovraordinati, a partire dalla Regione e dallo Stato. È, infatti, naturale ed ovvio che quest’opera costituisca una variante alla Statale 9 – tanto da essere definita parte della via Emilia bis – e crediamo che una opportunità da sfruttare per realizzarla sia quella di farla inserire nel prossimo contratto di programma 2021-2026 di Anas. In tal senso ci siamo già messi al lavoro con la Regione Emilia-Romagna, che si interfaccia con lo Stato per la programmazione pluriennale Anas, alla quale abbiamo segnalato la Variante di Calerno come una nostra priorità.
Nel frattempo, sempre insieme al Comune di Sant’Ilario d’Enza, abbiamo portato a termine la progettazione esecutiva della nuova rotatoria all’intersezione tra la Sp 111 e la strada comunale via Razza, che contiamo di appaltare entro luglio per un importo di 400.000 euro (280.000 a carico del Comune, 120.000 a carico della Provincia). Tale rotatoria rappresenta il punto di inizio, verso ovest, della Variante di Calerno e, con il Comune, si è concordato di aggiornare il progetto preliminare della stessa Variante, redatto dalla Provincia nel 2008, alla luce delle nuove normative, anche al fine di adeguare lo strumento urbanistico e, di conseguenza, creare tutte le condizioni necessarie per portare a compimento l’opera”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]