Valore Appennino. Puntando su territori bellissimi e di grande valore. Dove sostenere lavoro e sistema economico, rafforzare la rete dei servizi, dalla sanità alla scuola, favorire la transizione digitale e quella ecologica, garantendo la sicurezza idrogeologica.
Con, in particolare, un traguardo fissato oggi dal presidente Stefano Bonaccini, che passa da un patto in tal senso coi sindaci e i territori: nidi gratuiti nei comuni montanti entro la fine della legislatura.
La Regione conferma e rilancia così il proprio impegno per la montagna, dove, in Emilia-Romagna, vive il 10% della popolazione, oltre 460mila persone, si contano 51mila aziende e unità produttive (11%) per 142mila occupati e i flussi turistici stanno ripartendo e già prima della pandemia crescevano più della media regionale.
Per una nuova stagione di crescita e sviluppo sostenibili, in grado di valorizzare le straordinarie potenzialità di queste aree e il protagonismo delle comunità locali.
La prima delle due giornate della Conferenza regionale ha un tema che fa da filo conduttore: “Una montagna da vivere”. A distanza di tre anni da quella del 2019, la Regione vuole fare il punto sulle politiche per i territori appenninici insieme agli amministratori, le organizzazioni economiche e sociali, i cittadini che qui hanno scelto di vivere e lavorare. Con due testimonial d’eccezione: il pluricampione olimpico Alberto Tomba e Barbara Milani, ex azzurra di Coppa del mondo e istruttrice nazionale di sci.
Il secondo appuntamento sarà mercoledì 20 luglio a Tizzano Val Parma (PR).
Solo in questa legislatura, nel biennio 2020-21, ammontano a 750 milioni di euro le risorse che la Regione ha indirizzato verso le aree montane: di questi, 383 milioni di euro direttamente dal bilancio regionale: 282 milioni per le persone e i servizi, oltre 41 per le imprese e quasi 60 milioni per il territorio. I restanti fondi statali ed europei.
Investimenti pubblici che arrivano a due miliardi di euro – la metà sempre da fonte regionale – nel periodo dal 2016.
Finanziamenti che si sono tradotti in azioni concrete a beneficio di persone, imprese, territori, coi comuni montani e i progetti da sviluppare in Appennino che in questi anni sono diventati una priorità trasversale di molti bandi e provvedimenti regionali. Mentre sono già realtà le risorse previste dal PNRR – attivati 432 progetti per un investimento al momento di 280 milioni di euro – ed è in arrivo la nuova programmazione dei Fondi strutturali europei 2021-27.
Ha detto il governatore dell’Emilia-Romagna, Steafano Bonaccini: “Da settembre arriverà un sostegno straordinario ai Comuni per abbattere le liste d’attesa dei nidi. E’ un intervento destinato a crescere nel tempo, perché da un lato vogliamo sia assicurato a tutte le bambine e i bambini di entrare nel sistema educativo e dall’altro a famiglie e genitori di conciliare i tempi di vita, poter fare figli, poter lavorare. E penso alle difficoltà che su questo incontrano soprattutto le donne. Vogliamo rendere questo servizio gratuito, in particolare per i redditi bassi e medi, perché per noi educazione e istruzione devono essere servizi universali, a carico della fiscalità generale, senza distinzione tra ricco e povero.
So bene che la maggioranza delle liste d’attesa si concentra nelle città, anche perché in montagna ci sono meno bambini, e attivare il servizio è molto costoso per i Comuni. Prendiamo allora un impegno insieme qui, oggi: garantiremo i fondi anche per l’attivazione dei nuovi posti e, al netto di ogni altro criterio di riparto, nessuna richiesta in montagna resterà inevasa. Dico quindi ai sindaci: attivate i servizi, attiviamo insieme i servizi, e noi li finanziamo. Se vogliamo portare qui giovani coppie serve anche questo. E anche a loro, alle giovani coppie, dico: restate qui o venite qui ad abitare e noi vi assicureremo i servizi per l’infanzia”.
Le risorse per provincia
La ricaduta sul territorio degli investimenti realizzati a partire dal 2016, considerando solo i provvedimenti localizzabili su base provinciale, e quindi non quelli interprovinciali, vede assegnati alla provincia di Piacenza 110,8 milioni di euro, a quella di Parma 187,3 milioni di euro, a quella di Reggio Emilia 151,4 milioni di euro. Nel Modenese 186,3 milioni di euro, all’area metropolitana di Bologna 245,9 milioni. Gli investimenti in provincia di Forlì-Cesena ammontano a 166,2 milioni di euro, mentre 79,4 milioni di euro sono andati in quella di Rimini e 48,3 milioni di euro in quella di Ravenna.
Le risorse per settore
Guardando alla destinazione per settore di intervento, 618 milioni di euro sono andati a quello dei servizi (mobilità e viabilità, rafforzamento della Pubblica amministrazione, presidi socio-sanitari, qualità urbana, banda ultralarga, istruzione, formazione e politiche abitative); 300 milioni alla valorizzazione del paesaggio e all’uso sostenibile del territorio di euro (sicurezza territoriale, servizi ecosistemici, rischio sismico, fonti rinnovabili ); 285,5 milioni allo sviluppo e al sostegno delle imprese (agricoltura e agroindustria, attività produttive, turismo e commercio).
I provvedimenti della Regione
La montagna copre il 40% del territorio regionale e ospita il 10% della popolazione. Ma rallenta il calo demografico, uno dei problemi storici di questi luoghi: da un calo di residenti dell’1,4% nel periodo 2011-2015 a uno dello 0,8% tra il 2016 e il 2020.
Mentre cresce il valore aggiunto generato dalle imprese in Appennino: +24,8% tra 2015 e 2019 (+14,7 il dato regionale); +19,1% quello delle società di capitali (+9,6 il dato emiliano-romagnolo), prendendo a riferimento i dati pre pandemia. E si rafforza la rete dei servizi con la nascita di 8 nuove Case della salute in quattro anni o di nuove 49 aree di atterraggio dell’elisoccorso, attrezzate anche per il volo notturno.
Solo alcuni degli indicatori che emergono dal Rapporto – curato da Art-ER per la Regione – che è stato illustrato durante la Conferenza sulla montagna. Insieme all’analisi dei principali provvedimenti regionali assunti in questa legislatura. Dal bando per la casa alle giovani coppie a quello per la rigenerazione urbana.
Passando per le misure a sostegno del sistema produttivo: dal bando imprese all’abbattimento fiscale dell’Irap. Senza dimenticare il turismo, leva di crescita sempre più importante per l’Appennino. E poi lo sport, con il Piano regionale per l’impiantistica sportiva e le manifestazioni sportive sul territorio.
E ancora gli interventi per la viabilità, le infrastrutture e l’assetto idrogeologico realizzati grazie al Fondo regionale per la montagna.
Un impegno da parte della Regione che si è tradotto in uno sforzo ulteriore nei mesi più duri di una pandemia i cui effetti sono stati più pesanti proprio nelle aree periferiche. Un Programma straordinario di investimenti ha convogliato nelle aree montane quasi 16 milioni di euro di risorse aggiuntive per attivare nuovi servizi e infrastrutture a servizio delle comunità locali. Per sostenerle cioè nella ripartenza.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]