In seguito al via libera arrivato dal commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, il generale Francesco Paolo Figliuolo, che ha fissato per martedì primo marzo l’inizio della nuova fase della campagna vaccinale contro il coronavirus, quella riservata alle persone gravemente immunodepresse, la macchina organizzativa della sanità dell’Emilia-Romagna si è messa in moto per farsi trovare pronta all’appuntamento. Con una circolare, infatti, la direzione generale dell’assessorato regionale alle politiche per la salute ha già inviato a tutte le Ausl e alle altre strutture sanitarie le indicazioni operative.
I destinatari sono i pazienti con particolari fragilità, dai 12 anni d’età in su, che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario con tre dosi (di cui la terza addizionale); riceveranno la dose “booster” dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dalla dose addizionale.
Questa cosiddetta “quarta dose” è raccomandata, come indicato dalle autorità sanitarie nazionali, ai soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria a causa di malattie, trattamenti farmacologici e/o trapianti, e in particolare nei casi di: trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro due anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica); attesa di trapianto d’organo; terapie a base di cellule T esprimenti un recettore chimerico antigenico (cellule Cart); patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; immunodeficienze primitive (ad esempio: sindrome di Di George, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile, etc.); immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (ad esempio: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario, etc.); dialisi e insufficienza renale cronica grave; pregressa splenectomia; sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids) con conta dei linfociti T CD4+ < 200cellule/μl o sulla base di giudizio clinico.
Secondo una prima stima, in Emilia-Romagna la platea interessata è di oltre 53.000 persone (su un totale di circa 900.000 persone a livello nazionale), che saranno contattate direttamente tramite sms o chiamata dalle singole Usl territoriali o dalle strutture sanitarie che le hanno in carico per fissare l’appuntamento per la somministrazione. Saranno utilizzati solo vaccini a mRNA (quindi Comirnaty di Pfizer-BioNtech o SpikeVax di Moderna) nei dosaggi autorizzati secondo l’età.
“Siamo in grado di affrontare nei tempi previsti questo nuovo step della campagna vaccinale”, ha sottolineato l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini, “grazie all’efficiente organizzazione del sistema sanitario regionale e a tutto il personale impegnato con vari ruoli nelle vaccinazioni, a cui rinnoviamo il nostro grazie”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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