In Emilia-Romagna si è concluso il percorso del Programma di riordino territoriale (Prt) 2023, lo strumento per il rafforzamento delle Unioni di Comuni della regione. Nell’ultimo anno sono aumentate le funzioni associate: dalla protezione civile alla gestione del personale fino ai servizi sociali, dalla pianificazione urbanistica alla polizia municipale, sono numerose le funzioni che i Comuni emiliano-romagnoli oggi gestiscono insieme attraverso le rispettive Unioni, per migliorare l’erogazione dei servizi per la cittadinanza.
Un processo che anche quest’anno è stato finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con oltre 18 milioni di euro, cifra che nel triennio di programmazione 2021-2023 ha portato complessivamente le risorse (regionali e statali) erogate alle Unioni dei Comuni attraverso il Piano di riordino territoriale oltre la quota di 55,8 milioni.
“I risultati di questi tre anni ci danno ancora maggior forza per continuare nel percorso di revisione della governance locale, per rendere più efficienti i servizi erogati”, ha sottolineato l’assessore regionale al bilancio e al riordino istituzionale Paolo Calvano: “Così si permette ai Comuni più piccoli di accedere a opportunità che da soli non sarebbero stati in grado di cogliere e al territorio emiliano-romagnolo di organizzarsi tramite delle vere e proprie città diffuse”.
Proprio per questo motivo la giunta Bonaccini ha deciso di premiare complessivamente con altri 226.321 euro (oltre 28.000 euro ciascuna) le Unioni di Comuni che sono state in grado di consolidare in modo particolare le gestioni associate.
Le Unioni di Comuni in Emilia-Romagna, secondo l’assessore Calvano, “sono un’opportunità di crescita per i territori e la dimostrazione che si può rendere più performante un ente locale senza rinunciare alla propria identità. Un modello di governance multilivello che garantisce il cambio di passo necessario per l’offerta di servizi innovativi alla cittadinanza. Grazie alle Unioni di Comuni abbiamo uno sviluppo territoriale, economico e sociale più equo e inclusivo”.
Nel Programma di riordino territoriale triennale 2024-2026 si punterà, tra i diversi aspetti, anche sulla messa in condivisione di servizi legati alla trasformazione digitale, al governo e alla gestione del territorio, ai lavori pubblici e agli interventi di risparmio energetico.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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