Reggio Emilia raggiunge la seconda posizione per export pro-capite (20.133,98 euro), con un minimo scarto dopo Vicenza. Il calcolo è stato effettuato sull’intera popolazione, dai neonati fino ai centenari. La nostra provincia occupa invece l’undicesima posizione per valore delle esportazioni, secondo i dati Istat appena pubblicati ed elaborati da Unindustria Reggio Emilia.
DATI – Nel 2018 l’export made in Reggio ha raggiunto i 10,7 miliardi di euro, con un +3,9% rispetto al 2017 e +27,1% rispetto al 2008. Un tasso di crescita superiore al dato medio nazionale (+3,1%), ma inferiore a quello regionale (+5,7%). In valore assoluto le nostre esportazioni rappresentano il 16,9% di quelle emiliano-romagnole e il 2,3% di quelle nazionali.
Il saldo della bilancia commerciale provinciale del 2018 è stato positivo per 6,4 miliardi di euro e rimane elevato il rapporto export/import dell’economia locale: per ogni 100 euro importati ne vengono esportati 249, un dato ben più alto della media nazionale (109).
Tale risultato è generato da un sistema produttivo multisettoriale fortemente legato alla produzione manifatturiera.
SETTORI – Il 62% dell’export provinciale riguarda la metalmeccanica con particolare riferimento alla produzione di macchinari e attrezzature (38,7%) e dei prodotti in metallo (11,8%), a cui si aggiunge il settore moda che pesa per quasi il 16%. Infine, quote significative si concentrano nel comparto ceramico (10,2%) e nell’alimentare (5,8%).
MERCATI- I primi mercati di riferimento si confermano la Germania (13,8%) e la Francia (11,8%), seguiti dagli Stati Uniti (9%). Rispetto al 2008 continuano a crescere le esportazioni verso Germania (+4,6%), Regno Unito (+4,6%), Stati Uniti (+17,3%), Canada (+26,6%) e Cina (+6,5%). Risultano invece in calo le esportazioni verso la Francia (-1,7%).
Commento di Mauro Macchiaverna, vicepresidente Unindustria Reggio. «Il manifatturiero che ha saputo trasformarsi e interpretare in modo efficace la globalizzazione, rimane il motore dell’economia della nostra provincia – commenta Mauro Macchiaverna, Vicepresidente di Unindustria Reggio Emilia – e rappresenta il punto cardine per un’ulteriore crescita e per lo sviluppo del nostro territorio. I successi registrati dal nostro sistema industriale sono stati determinati da un forte processo di innovazione e da un rapporto ottimale tra qualità, servizio e personalizzazione dei prodotti.
Oggi si sta delineando un nuovo modo di fare impresa, che basa la sua competitività sulle tecnologie del digital manufacturing e sulla crescita del capitale umano. I modelli di business devono dunque essere ripensati mettendo la persona al centro: la formazione dei giovani, la diffusione delle tecnologie digitali, la crescita delle competenze e il saper fare. La sfida della globalizzazione può essere affrontata con successo dalle aziende innovative e a forte vocazione internazionale».
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]