Un tranquillo sabato di… paura: l’allerta declassato ad arancione

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Quasi un mezzo lockdown, con chiusure di scuole a macchia di leopardo da scuola a scuola (solo le superiori e le medie a Modena città, tutte a Reggio), da provincia a provincia e da comune a comune all’interno di una stessa provincia. Inviti a limitare al massimo gli spostamenti non necessari e – dunque – tutti i campionati minori di calcio sospesi a Reggio e Modena, ma non la serie B con i canarini regolarmente in campo al Braglia (2 a 2 contro il Palermo). Annullate la Interporto Race a Bologna e le Staffette giovanili a Marina di Ravenna (che per altro erano in programma domani, domenica), mentre si sono regolarmente svolte – anche oggi, sabato, in pieno allerta rosso – le Finali Mondiali Ferrari all’autodromo di Imola, in programma da martedì scorso a lunedì prossimo. E ancora sospese sagre e fiere, disdette all’ultimo nei ristoranti per pranzi o cene programmate da tempo, forni pieni di pane invenduto e negozi di vicinato deserti  con danni economici non di poco conto (tranne che per i centri commerciali).
L’ultima allerta meteo diramato dall’Agenzia regionale della Protezione civile (oggi rossa nella Bassa reggiana e modenese, in tutto in Bolognese e in parte della Romagna, ma ‘solamente’ arancione nel resto della regione) ha suscitato da parte delle istituzioni – i sindaci e, sopra di loro, i prefetti – una reazione davvero schizofrenica. Che merita qualche riflessione e già sta suscitando qualche polemica. E’ proprio il caso di Imola, dove “con un’ordinanza all’ultimo minuto, il sindaco di Imola ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per la giornata di oggi, sabato, a causa dell’allerta meteo. Tuttavia, l’autodromo di Imola è in piena attività, con il parcheggio lungofiume colmo di auto. Qual è la logica?” si chiede, con tono sarcastico, Daniele Marchetti, consigliere regionale e comunale della Lega. “Tralasciando i disagi creati da un’ordinanza tardiva, che ha complicato l’organizzazione delle famiglie, mi sfugge il senso di questa scelta: chiudere le scuole, ma dare il via libera alle ‘Finali Mondiali Ferrari’, un evento che durerà tutto il weekend e che, attirando spettatori, ha reso necessario l’utilizzo del parcheggio proprio accanto al fiume Santerno. Non è forse uno dei luoghi più a rischio esondazione? Mi auguro di non essere l’unico a pormi questa domanda”, conclude Marchetti.

Al di là delle polemiche politiche, la raffica di chiusure di servizi essenziali come le scuole (nel Reggiano addirittura di ogni ordine e grado, perfino dalla via Emilia all’Appennino dove si era in presenza di un’allerta solo arancione) e il generale senso di preoccupazione – se non di panico – ingenerato tra i cittadini, con conseguenze anche economiche non secondarie, meritano forse una attenta riflessione da parte dei sindaci – che sono i primi responsabili di protezione civile sui rispettivi comuni – e dei prefetti, che rappresentano il Governo a livello locale. Ed ai quali non sempre è facile dire di no, specie se la componente tecnica-operativa ai tavoli decisionali non offre un adeguato supporto.

Siamo appena a metà ottobre, e da qui alla primavera di allerte rosse e soprattutto arancioni ne vedremo purtroppo decine, anche perché dopo le alluvioni in Romagna e prima ancora il ‘pasticcio’ a Lentigione di Brescello (per il quale è tuttora in corso un processo) è evidente che da parte dell’Agenzia di Protezione civile della Regione il principio della massima precauzione sia diventato una sorta di mantra.

In provincia di Reggio Emilia in particolare la chiusura di tutte le scuole di ogni e grado anche nei territori interessati da una ‘semplice’ allerta arancione e da una perturbazione che si è rivelata non certo peggiore di tante altre (a ottobre capita che piova, e se non piove ci lamentiamo della siccità…) rischia di creare un pericoloso precedente. Verranno chiuse anche in occasione di tutte le prossime allerte rosse e anche arancioni: o solo se coincidono con il sabato, quando molti genitori non lavorano e magari non si lamentano?

In ogni caso, come per altro i modelli previsionali non avevano escluso anche venerdì, la perturbazione di questo sabato di clausura si è fortunatamente rivelata meno intensa di quanto si temesse. E per domani, domenica, l’allerta è stata declassata ad arancione su gran parte del territorio regionale (e addirittura a gialla più o meno dove oggi era arancione).

Lo comunica la stessa Regione, pur invitando (ovviamente) alla massima prudenza e confermando l’allerta rossa fino alla mezzanotte di oggi. “Le piogge previste sono in corso, concentrate soprattutto nelle aree di pianura, e resta il massimo livello di attenzione pur in presenza di stime leggermente inferiori rispetto alle quantità attese –  afferma l’Agenzia regionale di Protezione civile –  In alcuni comuni i sindaci hanno deciso evacuazioni a titolo precauzionale visto che le piene dei fiumi sono previste per le ore notturne”.

“Per domani, domenica 20 ottobre, invece, il livello d’allerta scenderà ad arancione sulla bassa collina e la pianura romagnola, sulla collina bolognese-ravennate, sulle aree collinari delle province Parma, Reggio Emilia-Modena e sulle aree collinari piacentino-parmensi per il rischio di criticità idrogeologica, con possibili frane, smottamenti, ruscellamenti e piene dei corsi d’acqua minori.

Scenderà ad allerta gialla invece sul restante territorio regionale, in particolare su montagna e alta collina romagnola, sulla costa romagnola, sulla montagna bolognese e quella emiliana centrale (Parma, Reggio Emilia e Modena) e sulla montagna e la pianura piacentino-parmense.

Sempre domani saranno possibili al mattino residue e deboli precipitazioni, localmente a carattere di rovescio, in esaurimento dal pomeriggio. Si prevedono livelli idrometrici superiori alle soglie 2 nei tratti vallivi dei corsi d’acqua del settore centro-orientale della regione e nei bacini collinari del settore occidentale.

E’ previsto inoltre il transito della piena di Po con livelli superiori alle soglie 2 sulla pianura piacentina nella giornata odierna, 19 ottobre. Per la giornata di domani 20 ottobre si prevede il transito della piena di Po, lungo l’intera asta, con livelli superiori alle soglie 2. Le residue precipitazioni potranno generare, in particolare nella notte e nella mattinata, ancora ruscellamenti e fenomeni franosi, con maggiore diffusione sui versanti collinari.

Domani, ancora, non si escludono venti forti dai quadranti orientali durante la notte e fino al primo mattino con possibili temporanei rinforzi o raffiche di intensità superiore lungo la costa dove si prevedono possibili fenomeni di erosione e inondazione dei litorali e difficoltà di deflusso a mare di fiumi e canali soprattutto nelle prime ore della mattina ed in particolare nel settore centrale e settentrionale.



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