È stato approvato oggi dal Consiglio di Amministrazione dell’Università di Bologna il Bilancio Consuntivo 2019. Il documento restituisce l’immagine di un Ateneo in crescita, con una solida situazione patrimoniale e un’accresciuta capacità economico-finanziaria per il sostegno delle attività̀ ordinarie e dell’innovazione nell’ambito della ricerca e della didattica.
Guardando al Bilancio, lo stato patrimoniale segna un deciso aumento passando da 1,133 miliardi a 1,213 miliardi (+6,6%), mentre il conto economico si chiude con 6,947 milioni di euro di avanzo. Questo a fronte di un continuo aumento del numero di studenti, di dottorandi e di specializzandi, con un significativo consolidamento della crescita del personale già fatta registrare lo scorso anno. Il totale del personale in servizio, a tempo determinato e indeterminato, ha raggiunto le 5.765 unità, con una crescita pari a +1,7% rispetto all’anno precedente. In particolare, il personale docente e ricercatore cresce di +2,2% con un saldo netto positivo di 59 unità, mentre il personale tecnico amministrativo cresce di 40 unità.
I proventi per la didattica si confermano in linea con le previsioni, ritornando ai valori registrati nel periodo precedente alla riforma del sistema delle contribuzioni. Questo anche grazie ad un’importante serie di numeri in crescita sul fronte degli studenti: aumenta il numero totale degli studenti iscritti, crescono gli studenti iscritti ai corsi post-laurea e aumentano anche gli studenti regolari, gli studenti internazionali, gli studenti in scambio (in particolare quelli incoming) e i laureati.
Per l’anno accademico in corso sono 49.734 gli studenti che hanno avuto accesso ad agevolazioni per le contribuzioni studentesche, con una crescita che segna +8,1% rispetto all’anno scorso. Tra questi, ben 27.995 hanno usufruito dell’esonero totale dal pagamento delle tasse universitarie, in aumento del 7,8% rispetto all’anno accademico 2018/2019. E in aumento del 186% rispetto all’anno accademico 2015/2016, l’ultimo prima della riforma del sistema di tassazione.
Il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), la principale fonte di contribuzione ministeriale, per il 2019 ammonta complessivamente a 371,6 milioni. La componente dell’FFO costituita da quota base, quota premiale e intervento perequativo raggiunge il livello di 347,3 milioni, in costante riduzione dal 2015 a causa del modello di calcolo ministeriale del costo standard per il quale l’Università di Bologna registra un’incidenza inferiore al peso storico. Per l’intero sistema universitario le prospettive future sulla dinamica dell’FFO sono soggette all’incertezza sull’entità degli effetti che la pandemia di Covid-19 avrà su PIL e la finanza pubblica.
Tra i risultati significativamente positivi c’è quello dell’attività di ricerca dell’Università di Bologna, in particolare rispetto ai proventi da ricerche con finanziamenti competitivi. Il dato finanziario con il quale l’Ateneo misura annualmente la capacità di attrazione di risorse raggiunge i 58 milioni con una crescita nel triennio 2017-2019 di +25,4 milioni.
Rispetto alle spese per gli studenti, il Bilancio Consuntivo 2019 fa registrare una dinamica crescente, con un ulteriore deciso incremento rispetto all’anno precedente di +5,8 milioni di euro. Tra le spese per gli studenti in aumento figurano quelle per il dottorato e i medici in formazione specialistica, per i viaggi di istruzione e le iniziative culturali studentesche.
Complessivamente, la gestione dell’esercizio 2019 consolida i buoni risultati degli anni precedenti, migliorando le condizioni di equilibrio economico-patrimoniale dell’Ateneo, con un largo margine di sicurezza rispetto agli indicatori di bilancio ministeriali sull’incidenza delle spese del personale e la sostenibilità finanziaria.
Tutto questo mentre da Times Higher Education arriva la certificazione del grande investimento che in questi anni l’Università di Bologna sta facendo sul tema dello sviluppo sostenibile, con il primo posto in Europa e sesto posto al mondo nel THE Impact Rankings, la classifica che valuta le azioni intraprese e le risorse investite nel dare risposta agli Obiettivi di sviluppo sostenibile proposti nell’Agenda 2030 adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Il ranking include quest’anno 766 atenei di tutto il mondo, 299 in più rispetto allo scorso anno, quando erano 467. A fronte di un significativo aumento delle università presenti nella classifica, l’Università di Bologna ha scalato tre posizioni nella classifica mondiale, raggiungendo il sesto posto, ed ottenendo il terzo posto al mondo nell’ambito dell’Obiettivo “Pace, giustizia e istituzioni forti” e il quarto posto negli obiettivi “Povertà zero”, “Uguaglianza di genere” e “Lavoro dignitoso e crescita economica”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]