È stato inaugurato nella mattinata di giovedì 20 aprile il nuovo Mercato coperto di Reggio (qui la fotogallery di Flavio Maiocco), in via Emilia San Pietro. Dopo la ristrutturazione curata dalla società portoghese Sonae Sierra, si chiamerà “Il Mercato Eat&Meet”, cioè il “mangia e incontra” con 17 punti vendita di cibo (ma al momento ne sono aperti solo 9) e punti dedicati a eventi culturali (attivo anche il sito ilmercatodireggio.it) per un totale di 2.700 metri quadrati
Il taglio del nastro (foto di Glauco Bertani) è avvenuto alle 11 all’ingresso principale su via Emilia San Pietro 14/b, alla presenza di José Maria Robles, il general manager per il property management di Sonae Sierra Italia, dell’amministratore delegato di Real Estate Italia – Consulting (ed ex sindaco di Campegine) Daniele Menozzi e del sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi. Subito dopo il Mercato Eat&Meet è stato aperto ufficialmente. “Grazie al posizionamento strategico, questo intervento ha l’ambizione di dare vita ad un nuovo punto di riferimento per la città di Reggio Emilia”, ha detto José Maria Robles. Soddisfatto il sindaco Vecchi: «È un importante esempio di come pubblico e privato deveno e possono collaborare per riportare lustro al centro: il Comune ha messo a disposizione una location storica della città, un investitore internazionale ha raccolto la sfida, ristrutturandola e proponendo un format innovativo”.
Che poi tanto innovativo non è (ma questo non significa che non funzionerà, anzi probabilmente andrà alla grande). L’inaugurazione di stamattina ha infatti confermato le nostre previsioni. La nuova struttura è una sorta di copincolla del Mercato centrale di Firenze, praticamente un centro commerciale…alimentare con le grandi catene nazionali e non solo presenti in gran parte delle città italiane o estere. Come essere ai Petali insomma (la pizza di Rom’Antica, ad esempio, è presente in entrambi i posti) anche se in un ambiente sicuramente più glamour grazie alle caratteristiche di pregio dello storico edificio degli anni Venti e ai 6 milioni di investimento effettuati. Ampia e globalizzata la scelta di cibo (anche se finora solo poco più della metà dei locali sono stati aperti), a cavallo tra il gourmet e uno street food che è un attimo che, specie per i palati più fini e per i più salutisti, scivoli nel junk. L’Alta Pasticceria di Iginio Massari, l’incubo di tutti i concorrenti di Masterchef, sicuramente il brand più illustre, anche se il suo è un pop-up store, ovvero temporaneo (l’apertura è prevista sino alla fine dell’anno, poi si vedrà). Purtroppo scarsa la presenza delle eccellenze agroalimentari reggiane, al momento affidata all’encomiabile Bio bottega Da Rinnna. Il nostro meraviglioso cappelletto – a parte l’esibizione di questa mattina di alcune rezdore – è però presente… in foto.
Insomma, tra la folla di visitatori di questa mattina tanta curiosità, ma anche un pizzico di delusione per l’assenza di ristoranti e prodotti tradizionali (a parte Da Rinnna) e di un mercato vero e proprio, modello la stessa Firenze o il vicino Modena Albinelli: al momento niente Parmigiano-Reggiano, niente chizze o erbazzoni, zero prodotti freschi, zero cucina vegetariana o vegana. Ma prossimamente avremo anche il kebab e il salume di pesce….
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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