Cresce il fronte del sì a un esecutivo guidato dall’ex numero uno della Bce e oggi premier incaricato Mario Draghi. Dubbi da Leu, mentre Matteo Renzi esprime pieno appoggio a Draghi: nelle sue mani il Recovery Fund è al sicuro. La parola ‘Mes’ sembra scomparsa dal vocabolario del leader di Italia Viva. E’ proprio sul Meccanismo europeo di stabilità che si è innescata la crisi del governo Conte II.
Nell’ambito della fiducia che confermiamo abbiamo espresso al professor Draghi le nostre preoccupazioni e le nostre proposte”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti dopo le consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi. “Le preoccupazioni sono forti, per le disuguaglianze, la crescita del Paese. Non dobbiamo cedere alle tentazioni di disfattismo, particolarismo, egoismo, occorre suscitare una proposta italiana, che dia fiducia alle persone. Siamo qui perché per raggiungere questo obiettivo bisogna realizzare un nuovo modello di sviluppo rispetto a quello precedente la pandemia che non riusciva a creare giustizia, benessere, crescita”.
“Abbiamo ribadito a Draghi che FdI non voterà la fiducia al suo governo, una scelta che non ha a che fare con un pregiudizio nei suoi confronti. ma l’Italia non è democrazia di Serie B”. Così il Presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, dopo le consultazioni con il Presidente incaricato Mario Draghi. “Si va verso maggioranza che ci ha portato al disastro attuale. FdI non andrà mai al governo con pd, M5s e Renzi. Confermiamo questa convinzione, ma siamo pronti a dare una mano all’Italia come forza politica responsabile e patriottica”.
Così oggi con l’arrivo dei big della politica a Roma entrano nel vivo le consultazioni di Mario Draghi per tentare di comporre la squadra di governo (qui le consultazioni di ieri). Dalle 11, l’ex presidente della Bce vede i partiti medio-grandi: dopo le Autonomie, Leu, Iv, Fdi, Fi e Pd e la durata dell’incontro aumenta rispetto alla mezz’ora dedicata, ieri, alle forze minori.
I colloqui del presidente incaricato sono iniziati ieri alle 15,30 e si concluderanno sabato mattina.
L’agenda di Mario Draghi.
Venerdì 5 febbraio Ore 11-11.30 Gruppo Per le autonomie (SVP – PATT, UV) del Senato Ore 11.45-12.30 Gruppo Liberi e Uguali della Camera e componente Liberi e Uguali del Gruppo Misto del Senato Ore 12.45-13.45 Gruppi Italia Viva della Camera e Italia Viva-PSI del Senato Ore 15-16 Gruppi Fratelli d’Italia della Camera e del Senato Ore 16.15-17.15 Gruppi Partito Democratico della Camera e del Senato Ore 17.30-18.30 Gruppi Forza Italia – Berlusconi Presidente della Camera e Forza Italia- Berlusconi Presidente – UDC del Senato
Sabato 6 febbraio – Ore 11-12 Gruppi Lega-Salvini Premier della Camera e Lega-Salvini Premier – Partito Sardo d’Azione del Senato – Ore 12.15 – 13.15 Gruppi MoVimento 5 Stelle della Camera e del Senato.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]