Tutela salute, l’Emilia si conferma al top

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Le Regioni in cui la popolazione ha le maggiori opportunità di tutela della propria salute sono la P.A. di Bolzano, P.A. di Trento, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto: questo è il principale risultato dell’edizione 2021 del progetto “Le Performance Regionali”, del Crea Sanità presentato ieri. Il ranking – spiega il Crea – è frutto di una metodologia di valutazione multidimensionale e multiprospettiva, che “media” le preferenze di stakeholder del sistema, appartenenti alle categorie Utenti’, ‘Istituzioni’, ‘Professioni sanitarie’, ‘Management aziendale’ e ‘Industria medicale’, su 5 Dimensioni (Sociale (equità), Esiti, Appropriatezza, Innovazione ed Economico-Finanziaria).
Nel 2021 (IX edizione del progetto) le preferenze sono state elicitate con il contributo di un Panel di esperti/stakeholder composto da 124 componenti. Quest’anno hanno partecipato al Panel alcuni Sindaci, in ossequio alla crescente consapevolezza della relazione inscindibile tra Sanità e Sociale, e del ruolo che in tale ottica spetta agli Enti Locali (in primis i Comuni) nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Le sei Regioni migliori hanno una Performance valutata tra il 48% ed il 61% del massimo ottenibile: se ne desume che le aspettative del Panel sono che le Performance attuali possano essere ancora significativamente migliorate; le dimensioni più “critiche” risultano essere Innovazione e Appropriatezza. Altre 7 Regioni hanno livelli di Performance abbastanza omogenei, ma inferiori, compresi nel range 41-45% del livello ottimale (Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Lazio, Umbria, Valle d’Aosta e Marche). Seguono altre 7 Regioni, Sardegna, Basilicata, Sicilia, Puglia, Campania, Abruzzo e Molise dove la Performance si attesta nel range 28-36%. Infine, abbiamo la Calabria che registra un livello di Performance pari al 21%.

La Performance è per sua natura dinamica: rispetto alla precedente edizione si è registrato una notevole riduzione del “peso” della Dimensione Economico-Finanziaria (-26,5 punti percentuali); riduzione registratasi in tutte le categorie, ad eccezione del Management aziendale (che di fatto ha ormai adempiuto alla mission del “pareggio di bilancio”). La riduzione è stata
significativa per gli Utenti, poi le Istituzioni, l’Industria e le Professioni sanitarie.

È invece aumentato quello delle restanti Dimensioni: Esiti, Sociale, Innovazione e Appropriatezza (12,4, 12,0, 1,5 e 0,6 punti percentuali rispettivamente). Nello specifico, gli Esiti “contribuiscono” alla Performance nella misura del 32,1%, seguiti dal Sociale, 31,9%, dall’Economico-finanziario, 17,4%, dall’Appropriatezza, 12,2%, e dall’Innovazione, 9,4%. Analizzando il contributo per Categoria di stakeholder, osserviamo che per l’Industria medicale, le Dimensioni Esiti, Economico-Finanziaria e Sociale contribuiscono per oltre il 70% alla misura della Performance. Per i rappresentanti del Management aziendale, le Dimensioni Esiti, Sociale ed Appropriatezza contribuiscono per oltre il 70%.

Per le Professioni sanitarie sono invece prioritari Sociale, Esiti ed Economico-Finanziario (che contribuiscono per il 35,8%, 23,5% e 18,1% rispettivamente). Per le Istituzioni, le due Dimensioni che contribuiscono maggiormente sono Sociale ed Esiti: 45,3% e 26,2% rispettivamente. Infine, per gli Utenti, Sociale ed Esiti sono le Dimensioni chiave: con il 42,3% e il 34,3% rispettivamente di contributo alla Performance.

Le dinamiche dei contributi delle diverse Dimensioni alla Performance-evidenzia il Crea – risultano quindi “coerenti” con l’evoluzione del quadro complessivo anche quando lette in corrispondenza delle preferenze delle diverse categorie di Stakeholder. Ad esempio, il Crea segnala l’importanza del Sociale per le Istituzioni e gli Utenti, indicativi della preoccupazione per l’impatto della pandemia sulle disuguaglianze; analogamente l’attenzione agli Esiti dimostrata dai rappresentanti delle Professioni sanitarie, che sono state in prima linea nel contrasto al Covid.

“Questa annualità – sottolinea il Crea – segna una discontinuità per quanto concerne il Management aziendale, le cui valutazioni tendono a discostarsi da quelle delle altre categorie: solo essi richiamano gli aspetti gestionali (in particolare gli indicatori di processo), ritenendo che rimangano “rilevanti” nel contributo alla Performance. In conclusione, la nuova crescita di importanza della Dimensione Sociale ed Esiti, sembra indicare una maggiore consapevolezza, probabilmente rafforzatasi durante la fase dell’emergenza, di dover garantire l’equità di accesso a livello regionale, tutelando quindi la natura del servizio sanitario italiano. Da questo punto di vista, i componenti del Panel sottolineano l’esigenza di una maggiore integrazione fra politiche sanitarie e sociali. Per la prossima edizione del progetto di valutazione, si intende elaborare nuovi indicatori in funzione della esigenza di valutazione degli effetti delle misure legate all’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: in particolare indicatori in grado di misurare miglioramenti nella flessibilità dei sistemi socio-sanitari, ed il “rendimento” (sociale) degli investimenti che saranno finanziati”.