L’assegnazione di un incarico professionale da 7.500 euro euro annuì non è argomento degno di particolare rilevanza. Trattasi di ben poca cosa: la rassegna stampa per assessori e consiglieri è un servizio novecentesco come lo sono i giornali di carta, decisamente desueto nel 2023, ma se gli amministratori ci tengono proprio, trattasi di vezzo antiquato ma sostanzialmente inoffensivo.
Quel che assegna alla vicenda un tratto un poco deprimente è l’affrettarsi dell’assessore Curioni nel dire che lei, dell’incarico al marito, sapeva zero. Non ne era informata. Si è trattato di un incarico diretto siglato dal direttore generale. Lei nulla. Il marito, dopo anni di silenzio, è arrivato a casa gongolante, come fosse una sorpresa di Pasqua: lo sai che il Comune di Reggio ha assegnato un incarico alla mia società? Evviva, festeggiamo. Esiste un solo cittadino che possa non sentirsi offeso nella propria intelligenza dinanzi a una simile versione dei fatti?
Se avesse avuto una possibilità su mille di essere scelta come candidata sindaco – stava nel gruppo tra i preferiti da Vecchi – con questa sortita Curioni l’ha definitivamente perduta. Anche il sindaco non ne esce bene. Quell’aria da basso impero di cui parlava ieri il patriota Aragona si è fatta pesante.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]