Disegnano coreografie sullo sfondo del cielo notturno e delle facciate dei palazzi i ballerini “aerei” dello spettacolo “Clairière Urbaine” con il quale, sabato 31 dicembre in piazza Grande, Modena saluterà il 2022 e darà il benvenuto all’anno nuovo. Lo spettacolo, che va in scena alle 23.30, si ferma per il brindisi e riprende dopo la mezzanotte, fa parte della festa di Capodanno a cielo aperto che prosegue fino al 3 gennaio nel sito Unesco con piazza Grande, il Duomo e la Ghirlandina unendo il mito, l’arte e le nuove tecnologie. E con l’arrivo del 2023 si inaugura anche una nuova tradizione con il Concerto di Capodanno al Teatro Comunale Pavarotti-Freni (l’1 gennaio, alle 17.30) della Filarmonica del Teatro diretta dal maestro Hirofumi Yoshida.
“Interminati spazi e sovrumani silenzi” sono le parole, tratte dall’Infinito di Giacomo Leopardi, che ispirano le tre iniziative in programma, promosse dal Comune, con il contributo di Fondazione di Modena, curate da Ater Fondazione e rese possibili grazie alla collaborazione di UniCredit, che ha messo a disposizione il proprio palazzo, e dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola. Le iniziative sono state presentate questa mattina, giovedì 29 dicembre, con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l’assessore alla Cultura del Comune di Modena Andrea Bortolamasi, Roberto De Lellis, direttore di Ater Fondazione, Valerio Zanni di Fondazione di Modena.
Alla presentazione è intervenuto anche Fabrice Guillot fondatore e direttore artistico della compagnia francese Retouramont, pioniera della danza verticale, che darà vita allo spettacolo di danza in piazza Grande. “Clairière Urbaine”, che letteralmente significa “radura urbana”, rimanda agli “interminati spazi” di ascendenza leopardiana facendo danzare nell’aria i propri ballerini che, issati su corde, attraverseranno lo spazio tra la torre dell’orologio di Palazzo Comunale e il palazzo della banca Unicredit, progettato negli anni ’60 da Gio Ponti, che diventerà il loro palcoscenico (in caso di maltempo, lo spettacolo sarà recuperato l’1 gennaio alle 21.30).
Il cambiamento climatico, filo conduttore dell’intero programma, è centrale nelle due installazioni digitali: il mito di Fetonte raccontato sulla parete del Duomo che affaccia su piazza Grande e “Un mondo diverso”, l’installazione immersiva in piazza Torre, ai piedi della Ghirlandina.
Il videomapping narrativo sul Duomo, realizzato dal light designer Carlo Cerri e dallo studio Ooops, racconta il mito del giovane Fetonte che pretese dal padre Apollo di guidare il Carro del Sole ma, avventato e inesperto, perse il controllo dei cavalli e si avvicinò troppo alla Terra, asciugandone i fiumi, bruciando le foreste e incendiando il suolo, metafora del destino verso il quale si è incamminata l’umanità. La prima proiezione è in programma sabato 31 dicembre alle 23.15 e poi al termine dello spettacolo di danza e fino all’una. Dall’1 al 3 gennaio sarà replicata tutti i giorni, ogni mezzora, dalle 19.15 alle 21.15.
E in piazza Torre, a lato della Torre Ghirlandina, troverà spazio l’installazione digitale “Un mondo diverso”, curata dalla compagnia Tpo di Prato. Ispirata all’omonimo libro del fotografo Stefano Unthertiner realizzato alle isole Svalbard, è una proiezione di grande formato che propone al pubblico un’esperienza sensoriale immersiva: la piazzetta sarà trasformata in un grande set invernale, una distesa di ghiaccio che invade l’architettura storica della città trasportando i partecipanti in un mondo diverso, dove la neve e il paesaggio artico saranno così vicini che sembrerà di poterli toccare. Un set di telecamere monitorerà alcune aree della piazza dove adulti e bambini, con il movimento del corpo, potranno interagire con suoni e immagini, determinandone la forma. La video installazioni si ripete in loop il 31 dicembre dalle 19 alle 20.30 e dalle 23 alle 23.15; dall’1 al 3 gennaio, dalle 19 alle 21.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]