L’obiettivo del governo con il Def è quello di ‘ridurre le tasse sul lavoro’ e, secondo il viceministro dell’economia Misiani, il taglio del cuneo fiscale potrebbe portare alla platea degli 80 euro circa 500 euro in più l’anno. Intanto, in attesa della pubblicazione del Def, nella caccia ai 7 miliardi di evasione ben tre potrebbero venire, secondo la viceministra Castelli, dal recupero della distribuzione del carburante, le cosiddette ‘pompe bianche’. Per i sindacati è poco, per l’opposizione è una manovra in deficit. Intanto, il ministro Speranza parla di rimodulazione dei ticket: ‘Chi ha di più, pagherà di più’.
Il costo ticket sanitari sarà stabilito in base al costo delle prestazioni e del “reddito familiare equivalente”, vale a dire del reddito prodotto dal “nucleo familiare fiscale rapportato alla numerosità del nucleo familiare”. Anche stabilendo un importo come limite massimo annuale di spesa, al raggiungimento del quale cesserà l’obbligo dell’assistito di partecipare alla spesa sanitaria. E’ quanto prevede una prima bozza del ddl di riordino della materia dei ticket, annunciato dal ministro della salute Roberto Speranza, riferisce l’agenzia Ansa che l’ha potuto visionare. Con la norma proposta, si legge nella bozza di ddl, “si intende garantire una maggiore equita’ nell’accesso dei cittadini all’assistenza sanitaria, per le prestazioni specialistiche, di diagnostica strumentale e di laboratorio, attraverso una revisione della disciplina”.
I ticket saranno dunque fissati sulla base di precisi criteri indicati nella bozza del provvedimento: “sono identificate le prestazioni sanitarie erogate a tutela di condizioni di particolare interesse sociale, escluse dalla partecipazione alla spesa sanitaria, come i soggetti vulnerabili privi di reddito; la partecipazione alla spesa sanitaria e’ graduata in relazione al reddito prodotto dal nucleo familiare fiscale, rapportato alla composizione del nucleo stesso sulla base di una scala di equivalenza (reddito equivalente); la disciplina della partecipazione alla spesa sanitaria tiene conto della presenza di malattie croniche e invalidanti o di malattie rare ovvero del riconoscimento di invalidita’ o dell’appartenenza a categorie protette; e’ fissato un importo massimo annuale di partecipazione alla spesa sanitaria, rapportato al reddito equivalente, al superamento del quale cessa l’obbligo della partecipazione alla spesa sanitaria”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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