Terremoto, rischio eruzioni dell’Etna

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Notte da sfollati per oltre 600 persone nel catanese, le cui abitazioni sono state colpite dal terremoto di martedì notte. Altre centinaia di persone hanno preferito dormire in auto, nei pressi della propria abitazione, per paura di altre scosse. La notte è stata relativamente tranquilla. Sono state registrate diverse scosse ma tutte di bassa intensità. Continua, intanto, l’eruzione dell’Etna con la presenza di attività stromboliana dai crateri sommitali.
Salvini e Di Maio nei luoghi colpiti. Oggi i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono attesi nei luoghi colpiti dal terremoto. Di Maio arriva di mattina mentre il leader leghista è atteso nel pomeriggio.

Notte tranquilla dal punto di vista sismico quella trascorsa sull’Etna: sul vulcano attivo più grande d’Europa gli strumenti dell’Ingv hanno registrato una decina di scosse, ma di bassa energia. I tre eventi maggiori alle 4:40 a Zafferana Etnea, di magnitudo 2.0, e ipocentro a 2 km di profondità, e gli altri due su altro versante, a Ragalna, ieri alle 21:14, di magnitudo 2.3, e a seguire alle 2:18, di magnitudo 2.1.
Quello delle 3:19 di notte del 26 dicembre è considerato dall’Ingv come uno dei terremoti più energetici mai registrati sul vulcano. L’evento sismico, di magnitudo pari a 4.8, è stato ampiamente avvertito dalle popolazioni residenti in quasi tutto il comprensorio catanese, provocando danni ed alcuni feriti nelle aree più prossime all’epicentro. Per gli esperti il sisma è legato legato all’attivazione della faglia Fiandaca e della faglia di Pennisi, due delle strutture più meridionali del sistema tettonico delle Timpe.
Continua intanto l’eruzione sull’Etna con la presenza di attività stromboliana dai crateri sommitali e l’emissione di cenere lavica. Appaiono meno alimentate le colate laviche che restano confinate ad alta quota nelle desertica Valle del Bove, anche per il calo dei valori del tremore interno dei canali vulcanici che segnalano il movimento del magma in risalita. Non si può però la momento escludere una possibile alimentazione, tuttora in corso, del ‘diccò che si è intruso. Sulla base della distribuzione della sismicità attuale, ritengono dall’Ingv, potrebbe interessare un settore diverso dall’attuale teatro eruttivo, con l’apertura di nuove fratture eruttive a quote più basse di 2.400 metri, in coincidenza della parete occidentale ed in quella meridionale della Valle del Bove.