Bruxelles a ferro e fuoco in una mattinata di tensioni e violenze che ha caratterizzato la giornata di protesta indetta dagli agricolori di mezzo continente: dagli spagnoli di Asaja ai portoghesi di Cap, dai belgi dell’Fwa ai giovani della Fja, ma anche la Coldiretti italiana, per altro rappresentata da una consistente delegazione di Reggio e dell’Emilia-Romagna.
La pur legittima mobilitazione per i tanti problemi che affliggono il settore agricolo, è degenerata in lancio di bottiglie e uova contro la sede del Parlamento europeo all’ingresso principale situato a place de Luxembourg, in alcuni roghi e soprattutto nell’abbatimento di una delle sculture storiche presenti nella piazza, risalente al 1872, che fa parte del complesso monumentale John Cockerill, in memoria del pioniere dell’industria siderurgica e della ferrovia in Belgio.
Su un’altra statua del monumento è stato affisso il cartello: «People of Europe, say no to despotism» («Popoli d’Europa, dite no al dispotismo»), mentre la polizia, schierata in tenuta anti-sommossa dietro alle transenne, ha azionato gli idranti. I manifestanti, presenti nelle vie adiacenti all’Eurocamera con centinaia di trattori, hanno fatto esplodere anche numerosi petardi al grido di «Senza agricoltori non c’è agricoltura».
Nel pomeriggio le autorità belghe hanno comunicato di aver disposto sottoposto a fermo amministrativo 4 agricoltori nel quadro dell’assedio dei trattori a Bruxelles avvenuto nel giorno del Consiglio europeo straordinario.
“La priorità è il dialogo, ma la polizia è pronta se la situazione dovesse degenerare”, ha detto il sindaco della capitale belga, Philippe Close, ai microfoni di Rtl.
“La violenza non è mai giustificata, per nessuna ragione. Le manifestazioni democratiche e pacifiche della grandissima parte degli agricoltori vanno rispettate. Quando c’è violenza invece è un problema”, ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, interpellato dai cronisti.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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