Tarquini a cena con Carletti alla Festa dell’Unità, è rottura con FdI

carletti e tarquinni

Metti una sera a cena alla Festa del Pd… E metti fine a una (per altro già traballante) alleanza politica. Galeotti furono un piatto di cappelletti alla panna e, soprattutto, la foto postata su Facebook dall’ex sindaco di Bibbiano. Lui (ovvero il volto ‘politico’, per volere della Procura reggiana, della clamorosa inchiesta Angeli e demoni) da una parte e Daniele Caminati (membro della segreteria provinciale del Pd) dall’altra: in mezzo, per l’appunto, l’avvocato Giovanni Tarquini, anche lui sorridente.

Di Carletti, come noto, Tarquini è avvocato difensore al processo per i presunti affidi illeciti di bambini, che vede l’ex sindaco di Bibbiano imputato solo di un reato marginale, l’abuso d’ufficio, per altro abrogato a luglio con il Ddl Nordio. Un rapporto professionale che, inevitabilmente, è divenuto anche umano. In più, last but non least, alle Feste dell’Unità notoriamente si mangia bene e si spende il giusto: quindi che c’è di male se, in una calda sera d’agosto, Tarquini va a mangiarsi un piatto di cappelletti alla panna (ecco, semmai sulla panna i puristi potrebbero sollevare obiezioni…) con Carletti alla festa dem in Val d’Enza e si fa una foto con Caminati e l’ex sindaco, che poi la posta?

“Caro Giovanni, attento a quei due 🤣” scrive Carletti. “Attento sì! Accoglienza straordinaria…mi potrei abituare 😛 ! Grazie cari amici 🥂“, risponde Tarquini, mentre sua sorella Francesca commenta applaudendo con emoji personalizzata.

Ovviamente nulla, non c’è nulla di male. Se non fosse che Alessandra Codeluppi del Carlino fa il suo mestiere e va a chiedere agli alleati del centrodestra che ne pensino della serata di Tarquini alla Festa dell’Unità. E qui casca il Vinci. Perché se i segretari provinciali di Forza Italia e Lega, Gianluca Nicolini e Roberto Salati, la prendono con filosofia e con stile, il deputato meloniano mica tanto. Col risultato che il divertissement giornalistico di mezza estate finisce per produrre un vero e proprio caso politico e, probabilmente, la fine di un’alleanza.

Leggere per credere.

«Credo che l’amicizia tra Tarquini e Andrea Carletti sia nata in passato, perché lui è il suo avvocato. Comunque in politica la cordialità va bene, purché non si scada nel consociativismo. Se pensiamo poi che Nunzia Di Girolamo (Forza Italia) ha sposato Francesco Boccia (Pd)… Io non amo andare alla festa del Pd se non invitato a parlare, ma Tarquini non è tesserato, è un liberale cattolico moderato, quindi può andare a testa alta, invitato in amicizia da un cliente», dichiara al Carlino Gianluca Nicolini, coordinatore provinciale di Forza Italia, aggiungendo di essere «amico di Ilenia Malavasi e che lei direbbe lo stesso di me».
«Conoscendo Giovanni Tarquini e la sua ironia, considero il post comparso su Facebook fatto a titolo personale e simpatico. Non ci vedo niente di male e pure io avrei fatto la stessa battuta. Capita anche a Reggio di scherzare quando si va al bar con i consiglieri del Pd… – commenta Roberto Salati, segretario provinciale della Lega – È un modo di considerare con eleganza e rispetto l’avversario e non come un nemico. A tanti può essere capitato di frequentare gente del Pd, ma sempre con educazione: non credo ci siano ostilità personali, se non di partito».

Ma poi arriva il turno di Fratelli d’Italia e dell’onorevole, nonché consigliere comunale, Gianluca Vinci. Che non la prende affatto bene: «Giovanni Tarquini non è mai stato parte di FdI: l’operazione di alleanza attorno alla sua candidatura è stata voluta dalle altre forze di centrodestra, e si è conclusa a giugno dopo le elezioni. Lui era un candidato civico, non di destra. La destra siamo noi, lui parla a titolo personale. Tarquini non ha mai fatto mistero di essere vicino al Pd e non ha alcun rapporto con noi, dunque per me lui può andare ovunque – dichiara al Carlino il deputato ex Lega oggi meloniano – Io alle feste del Pd, ci vado per partecipare a un confronto pubblico, non per fare un giro. È giusto prendere parte anche alle loro iniziative, ma la veste di politico impone ruoli chiari, mentre un civico può fare ciò che vuole.
Con Tarquini, non essendo stato eletto sindaco, è finito tutto in giugno».

Davvero niente male, con un’elezione regionale alle porte e tutta una legislatura davanti, da trascorrere insieme sui banchi dell’opposizione in Sala del Tricolore. Anche perché poi oggi, affidata sempre al Carlino, è arrivata la pronta replica di Tarquini al «sempre divisivo Vinci».

«Non immaginavo che un piatto di ottimi cappelletti alla panna con il carissimo amico Carletti potesse suscitare un simile scalpore. Ma mi piace sempre pensare di poter cogliere il meglio da ogni cosa e aggiungere così qualche riflessione ai commenti che ho letto sul vostro giornale – dichiara Tarquini al Carlino – Nicolini e Salati dimostrano di essere persone di spessore con le quali si continuerà a cercare di costruire, con coerenza e serietà, una vera e robusta alternativa al pervicace e oggi disastroso governo della sinistra a Reggio». Le parole di Vinci «sono invece, come spesso gli capita, motivo di divisione, di quella spaccatura e di quell’isolamento che impediscono di costruire a Reggio un concreto percorso politico alternativo. Se poi ritiene di essere soltanto lui, o loro, in grado di interpretare i principi della destra bisogna che venga un po’ più spesso in consiglio comunale a ricordarlo», aggiunge Tarquini riferendosi al record (per distacco) di assenze di Vinci ai lavori del Consiglio comunale.

«È nel confronto, ripeto, che si possono maturare idee e azioni utili alla collettività, e spesso questo passa dal compromesso. Non è tutto o nero o bianco. Pensare così è un grave errore. E in questa nuova consapevolezza si sta muovendo molto bene Forza Italia. Ma ne riparleremo molto presto», conclude la nota di Tarquini che, annota il Carino, sembra rimandare alle trattative già in corso per le candidature alle regionali.

 



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