Strage di Bologna, la premier e la replica della Schlein. “Sono profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti, in questa giornata di commemorazione, alla sottoscritta e al Governo. Sostenere che le “radici di quell’attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo”, o che la riforma della giustizia varata da questo governo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2, è molto grave. Ed è pericoloso, anche per l’incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa Nazione”. Lo scrive Giorgia Meloni in un messaggio per la strage di Bologna.
Lo dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein. “Fare la vittima attaccando il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime nel giorno in cui si commemorano gli 85 morti e i 200 feriti dell’infame strage neofascista alla stazione di Bologna è un’operazione deplorevole.
Le sentenze sulla strage e la sua matrice neofascista ed eversiva accertano i fatti accaduti, altro che “attribuiscono”, come si legge nella nota di Palazzo Chigi.
È incredibile ed è molto grave che nel giorno della commemorazione la presidente del Consiglio decida di fare polemica e attaccare Paolo Bolognesi”.
Ai familiari delle vittime, prosegue Schlein, “ribadiamo sempre il nostro supporto e la nostra gratitudine per aver ostinatamente cercato la verità sin da quel 2 agosto di 44 anni fa, e per aver ottenuto, grazie anche alla tenacia di chi ha portato avanti indagini e processi, sentenze inequivocabili che ricostruiscono i fatti e accertano le precise responsabilità”.
“Chi amministra una comunità – conclude – dovrebbe cucire le fratture, sanare le ferite, mentre Meloni fa il contrario: spacca, divide, mette gli uni contro gli altri. È evidente che non è in grado di guidare questo Paese”.
Ha dichiarato il deputato reggiano di Fratelli d’Italia Gianluca Vinci: “Quanto dichiarato oggi dal palco di Bologna è molto grave, in un momento di cordoglio per un evento drammatico che ha colpito il nostro Paese c’è chi ha deciso di fare un attacco politico contro l’attuale Governo, con accuse che non hanno nulla a che vedere con la realtà dei fatti. Questo lo dico da emiliano, da cittadino reggiano, un territorio, il mio, martoriato dal 1946 dalla trucidazione nel triangolo rosso della morte di circa 5.000 persone a opera dei comunisti, un territorio dove sono poi nate le brigate rosse e dove di nuovo nel 1999 vi erano accertati contatti con le ricostituite brigate rosse, ma nonostante ciò non mi sono mai permesso di attribuire quelle migliaia di morti e quei crimini ad esponenti locali o nazionali della Sinistra. La verità va ricercata con le inchieste, non in piazza, dove incitare all’odio non è mai un comportamento accettabile ma da condannare con forza, anche per rispetto di quei tanti morti che si trovavano a transitare di lì solo per caso e non perché uniti da un credo politico o altro”.
“Tramandare i valori di libertà e democrazia è un impegno imprescindibile e allo stesso tempo è di fondamentale importanza – come già più volte ho avuto modo di ribadire – proseguire l’opera di desecretazione degli atti delle commissioni parlamentari d’inchiesta, per fare luce su ogni ombra del nostro passato e rendere giustizia a tutte le vittime del terrorismo”. Così il presidente del Senato Ignazio La Russa in un post su Fb ricordando la strage di Bologna. “La strage di Bologna del 2 agosto 1980 – con le sue immagini drammatiche di devastazione e disperazione – è e rimarrà per sempre una data impressa nella nostra mente. Alle ore 10.25 di quel maledetto giorno, un ordigno ad altissimo potenziale esplose nella sala d’attesa della stazione centrale togliendo la vita a 85 persone e causando oltre 200 feriti. Un vile attentato che le sentenze hanno attribuito a una matrice neofascista. Alle associazioni dei familiari delle vittime delle stragi e del terrorismo desidero rinnovare la mia vicinanza e rivolgere il mio ringraziamento per l’instancabile opera di sensibilizzazione”, conclude.
I familiari delle vittime. “Il nostro manifesto è molto sintetico e dice ‘conosciamo la verità e abbiamo le prove’. Non abbiamo esagerato. Gli ultimi processi, l’appello Cavallini e sui mandanti hanno certificato che la strage è stata organizzata e finanziata dai vertici della P2, protetta dal punto di vista organizzativo in maniera molto attenta dai nostri servizi segreti, ed eseguita da terroristi fascisti. E’ la verità e questa diventa la lettura della strategia della tensione, è un passo eccezionale per conoscere fino in fondo la storia criminale e politica del nostro paese”.
Lo ha detto il presidente dei familiari delle vittime della Strage del 2 agosto 1980 Paolo Bolognesi, durante l’incontro a Palazzo D’Accursio, presente il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “E’ una cosa che lascia sgomenti. Abbiamo avuto un presidente del consiglio che è stato membro della loggia P2, addirittura gli hanno intitolato un aeroporto. Portano avanti leggi che sono punti focali del piano di rinascita democratica. Sembra che chi è al governo non è che abbia compreso bene le verità processuali. E’ una lacuna notevole per la nostra democrazia”, ha aggiunto, spiegando che la richiesta dei familiari è che venga riconosciuta la matrice fascista dell’attentato.
“I morti, le immagini della Stazione di Bologna devastata, l’attacco feroce alla convivenza degli italiani, hanno impresso un segno indelebile, il 2 agosto 1980, nella identità della Repubblica e nella coscienza del popolo italiano.
La memoria non è soltanto un dovere ma è l’espressione consapevole di quella cittadinanza espressa nei valori costituzionali che la violenza terroristica voleva colpire e abbattere”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda la strage di Bologna di 44 anni fa. “A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana. Una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra Patria, che hanno consentito il riscatto e, nell’unità della nostra comunità, la salvaguardia del bene comune”, aggiunge.
La strage del 2 agosto è stata “una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella componente più sensibile, i cittadini comuni”. Lo ha detto il ministro Matteo Piantedosi. “Il governo c’è – ha aggiunto parlando in Comune a Bologna ai familiari della vittime. “Tenere viva tutti insieme la memoria dell’attentato serve a rinsaldare l’alleanza democratica”, ha aggiunto.
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