La procura generale di Bologna ha chiesto la revoca del proscioglimento disposto nei primi anni Novanta nei confronti dell’ex terrorista nero Paolo Bellini in relazione alla strage del 2 agosto 1980 alla stazione centrale di Bologna: quel giorno alle 10.25 una bomba esplose causando 85 vittime e il ferimento di altre 200 persone.
L’obiettivo della procura è quello – qualora la richiesta venisse accettata – di iscrivere l’ex militante di Avanguardia Nazionale nel registro degli indagati con l’accusa di concorso nella strage; secondo il procuratore generale Ignazio De Francisci tra le ultime novità derivanti dal processo a carico dell’ex Nar Gilberto Cavallini (accusato di essere il “quarto uomo”, ovvero di aver dato supporto logistico a Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, i tre militanti dei Nar condannati in via definitiva) ci sarebbero elementi per poter riaprire la vecchia inchiesta a carico della “Primula Nera”, che fu prosciolto nel 1992.
Sarà il giudice per le indagini preliminari a stabilire, il prossimo 28 maggio, l’eventuale revoca del proscioglimento decretato all’epoca del processo. Bellini, 66 anni, originario di Reggio, è assistito in questo procedimento dall’avvocato Fausto Bruzzese. La richiesta di revocare la sentenza è un ulteriore passo avanti nell’inchiesta che la procura generale ha avocato a sé sui mandanti e sui finanziatori dell’attentato del 1980.
Sul caso si è espresso anche l’avvocato Roberto Nasci, uno dei difensori di parte civile che assistono i familiari delle vittime: “Evidentemente la procura generale, che sta svolgendo le indagini sui mandanti, ha raccolto elementi nuovi nei confronti di Paolo Bellini per chiedere di superare il suo proscioglimento. Sulle motivazioni non sappiamo nulla, ma il nostro interesse è alto”, ha fatto sapere il legale.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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