È attesa per lunedì 8 luglio la sentenza d’appello per Paolo Bellini, l’ex militante di Avanguardia Nazionale imputato a Bologna per la strage del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria. Quella mattina, alle 10.25, una bomba deflagrò in una sala d’aspetto dello scalo emiliano causando 85 vittime e il ferimento di oltre 200 persone, in quello che è considerato ancora oggi il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra.
In primo grado Bellini era stato condannato all’ergastolo. In questi giorni si sono concluse le arringhe degli avvocati difensori dell’ex “Primula nera”, Antonio Capitella e Manfredo Fiormonti. All’inizio della prossima settimana, dunque, la Corte si riunirà in camera di consiglio per stabilire il verdetto per Bellini e per altri due imputati: l’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, già condannato in primo grado a sei anni di reclusione per depistaggio, e Domenico Catracchia, ex amministratore di condomini in via Gradoli a Roma, condannato in primo grado a quattro anni di carcere per false informazioni ai pm.
Prima della camera di consiglio sono previste brevi repliche della Procura generale, che ha chiesto per tutti gli imputati la conferma delle condanne già inflitte in primo grado, e delle parti civili, oltre alle dichiarazioni spontanee dello stesso Bellini – che potrebbe parlare in aula oppure, in alternativa, depositare una memoria scritta con le proprie considerazioni.
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