Lunedì primo agosto la presidente dell’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti è intervenuta, insieme al sindaco di Bologna Matteo Lepore, in apertura dell’evento “Il futuro della memoria”, organizzato in concomitanza con le celebrazioni per l’anniversario della strage del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna con l’obiettivo di coinvolgere intellettuali, testimoni e studiosi in una riflessione comune sul valore della memoria nella costruzione del futuro di una comunità.
“Quella mattina del 2 agosto 1980 – ha ricordato Petitti – un terribile ordigno spezzò la vita di 85 persone, causando una ferita profonda nella città di Bologna e nell’intero Paese. Un dolore che ha toccato da vicino tante città della nostra regione e che ancora oggi risuona nell’anima degli uomini e delle donne che hanno vissuto quegli istanti, di chi ha perso una persona cara, un amico, un fratello. Il nostro impegno oggi, l’impegno dell’Emilia-Romagna, è trasmettere quanto accaduto alle nuove generazioni, difendere i valori della democrazia, sostenere gli sforzi per andare avanti e fare piena luce su quanto accaduto: in particolare voglio ricordare che quest’anno, grazie a un’importante sentenza, altre condanne si sono aggiunte. Ma ancora non basta”.
“Sono d’accordo – ha aggiunto la presidente dell’assemblea legislativa – con quanto chiede Paolo Bolognesi (presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980, ndr): dobbiamo proseguire l’opera di desecretazione e digitalizzazione degli atti affinché ogni ombra sparisca e si faccia piena luce su quanto accaduto. Una ricerca della verità che dovrà continuare anche con il governo che si insedierà dopo il 25 settembre. Perché il sostegno e la vicinanza da parte delle istituzioni non dovrà mai mancare, dato che solo con il riconoscimento di ogni responsabilità potremo dire di aver fatto giustizia: per difendere i principi di civiltà, umanità, democrazia, valori duramente colpiti da questa immane tragedia”.
“Il 2 agosto, di nuovo, per l’ennesima volta, saremo tutti insieme in corteo. Fin davanti alla stazione di Bologna. Un rito civile che ci unisce nel ricordo e nel dolore. Per chiedere ancora una volta verità e giustizia. Quest’anno come assemblea legislativa abbiamo deciso di promuovere il progetto “A destino”, un rito di teatro civile che coinvolgerà 85 cittadine e cittadini volontari che proprio nel giorno della commemorazione, dopo le 10.25, partiranno verso le destinazioni mai raggiunte dalle vittime. Da piazza delle Medaglie d’Oro si dirigeranno verso i binari della stazione centrale di Bologna, verso gli autobus, verso i taxi, verso le vie del centro, per portare a destinazione i viaggi mai conclusi dalle vittime del 2 agosto 1980. Viaggeranno con una valigia bianca che conterrà testi e biografie delle vittime, ma anche oggetti scelti da ciascun volontario. E quando arriveranno a destinazione, consegneranno la valigia a un passante, a un familiare, perché la memoria possa continuare a viaggiare”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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