Sporcizia, i Nas chiudono caseificio reggiano

Nas caseificio

Uno vero sfregio al re dei formaggi, quello compiuto in un caseificio della provincia di Reggio Emilia – dovrebbe essere della montagna, ma i Nas non hanno fornito il nome – che è stato chiuso oggi dopo che il personale del Dipartimento di Sanità pubblica – Servizio Sanità pubblica veterinaria dell’Azienda Usl di Reggio ha avuto conferma delle gravi carenze igienico-sanitarie riscontrate dai carabinieri del Ns di Parma durante un recente controllo. All’interno dei locali di produzione e di stagionatura dei formaggi, presenza di sporcizia, agenti infestanti ed escrementi di animali, formazioni di muffa e ragnatele con aracnidi vivi, nonché soluzioni di continuità nelle pareti. Tra le altre irregolarità rilevate dal Nas l’assenza nelle finestre di barriere di protezione contro insetti e altri infestanti e la mancata attuazione delle procedure di autocontrollo relativamente al monitoraggio degli agenti infestanti. Per tali motivi, su richiesta dei militari l’Ausl ha disposto la sospensione immediata delle attività di produzione sino al ripristino delle idonee condizioni igienico-sanitarie. Le numerose irregolarità hanno comportato a carico del legale rappresentante del caseificio anche una sanzione amministrativa complessiva di 3.000 euro e la segnalazione all’Autorità amministrativa e sanitaria per i conseguenti provvedimenti di competenza.

 



Ci sono 9 commenti

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  1. Carlo

    Penso che spesso le notizie vengano enormemente esagerate…. d’altra parte “quando si vuol bastonare il cane,il bastone lo si trova sempre”

  2. Carlo

    Penso che spesso le notizie vengano enormemente esagerate…. d’altra parte “quando si vuol bastonare il cane,il bastone lo si trova sempre”

  3. Demetrio

    È molto grave che il re dei formaggi sia danneggiato nella sua immagine per motivi igienico sanitari. La sanzione amministrativa di 3000 euro irrorata al legale rappresentante è, a parer mio, sin troppo blanda. Occorre che siano presi ulteriori provvedimenti per mandare un segnale forte.

  4. Lina

    L’Unione europea ci fa’ mangiare blatte, vermi ecc. e voi vi preoccupate di due aracnidi?

  5. Adler Landini

    Abbiamo il diritto di conoscere i nomi e luoghi di questi delinquenti. È un diritto alla tutela della ns salute. Cominciamo a pensare manifestazioni con i nostri figli che dobbiamo tutelare. Vanno classificati come veri attentati alla salute pubblica.

  6. Roberto

    Come al solito nessun nome.Mi convinco sempre più che la legge sulla privacy sia stata fatta per proteggere i delinquenti.

    • Ivaldo Casali

      Condivido!!! I gestori di locali di produzione e vendita di generi alimentari, qualora venga riscontrato che non rispettano le norme igienico sanitarie, non debbono godere di alcuna riservatezza. Auspico che la chiusura di questa azienda non sia temporanea.

    • Lorella

      Se la foto corrisponde al caseificio incriminato basta leggere la matricola sulle forme di formaggio, un caseificio del reggiano.
      Se 24 Emilia ha utilizzato una foto casuale, di repertorio, come spesso accade, sarebbero passibili di denuncia perché non si tratterebbe del caseificio in questione.

      • Redazione

        Come già precisato sui social, il nome del caseificio non è stato fatto dai Nas e, pertanto, noi e tutti gli altri organi di informazione non siamo in grado di comunicarlo. La foto pubblicata, ovviamente, non è di repertorio, ma – insieme ad altre – è stata fornita dagli stessi Nas.


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