Purtroppo sarà un Natale molto complicato per il personale della gastronomia ‘Deliziami’ di Albinea, impresa attiva da circa 30 anni nella produzione di pasti, piatti pronti e altri prodotti alimentari.
“La situazione è grave. Ci sono 20 dipendenti, per il 90% donne, che ricevono in ritardo gli stipendi e non hanno la più pallida idea di ciò che sarà del loro futuro. Un clima che ha spinto diverse persone ad andarsene e per loro manca un puntuale pagamento del Tfr. Per questo abbiamo chiesto a Roberta Ibattici, Sindaca di Albinea, di convocare sindacati e proprietà per costruire quella chiarezza che fino ad oggi è mancata”.
Così Simone Zannoni, dirigente di Fisascat Cisl Emilia Centrale, presenta la vicenda della gastronomia nel comune reggiano, che dal gennaio 2024 ha cambiato la proprietà. ‘Deliziami’ è una piccola impresa con 10.000 euro di capitale sociale, versati dalla Forward Srl, società con sede legale a Parma.
“Parliamo di una ditta che fino al 2023 si chiamava ‘La nostra gastronomia’. Anche con la precedente gestione c’erano stati problemi ma l’arrivo di una nuova compagine aveva portato con sé la promessa di un forte rinnovamento, attraverso l’aggancio di nuovi mercati e l’inserimento di altri soci e capitali – prosegue Zannoni –. Tutto questo non si è visto e il personale è caduto dalla padella alla brace. Sono urgenti gli investimenti per cambiare i macchinari obsoleti e, di conseguenza, per elevare gli standard a favore della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro”.
Uno dei nodi più importanti è rappresentato dal rapporto con Conad Centro Nord. Attualmente ‘Deliziami’ è un fornitore del colosso della grande distribuzione ma è avvolta nella nebbia la prosecuzione di questo cammino. “Nonostante audit molto severi e sempre superati, ad oggi mancano le risposte sulla continuità di questa commessa, il cui venir meno sarebbe un colpo pesantissimo, dobbiamo scongiurarlo”, evidenzia il sindacalista Fisascat.
L’unica cosa certa è la sofferenza del personale che vive letteralmente appeso ad un filo “con l’incubo di non ricevere lo stipendio. In una situazione normale, la parte datoriale dovrebbe indicare la rotta, condividendo con chi lavora e con il sindacato un percorso da fare insieme per uscire dalla secca. Questo dialogo puntuale invece non c’è – chiosa Zannoni –. Trasparenza e serietà non possono essere optional, ecco perché è fondamentale che le Istituzioni facciano sentire il loro peso e il loro sostegno alle lavoratrici e ai loro diritti”.
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