Sinistra impermanente

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Ricavare un articolo di cronaca da un evento che evento non è, è come cercare di cavare sangue da una rapa.

Gli intenti sono nobili e condivisibili come i temi che vengono proposti dagli esponenti della “società civile” che precedono i politici sul palco del Pigal, circolo Arci reggiano che ha organizzato una serata di riflessione su “Una sinistra rinnovata in una regione all’avanguardia. Quali prospettive per la società civile?”. Ecco, appunto. Era il 9 gennaio 2020, e non rimarrà nella storia.
La luce al neon miscelata al fascio luminoso di faretti rossi, le sedie della platea, con molti vuoti, divise in due file al centro della sala e a lato i tavoli e altre sedie in attesa di una vera festa danzante; “Here come the sun” dei Beatles e “La Libertà” di Gaber mi accolgono, mentre su un grande schermo, sul lato opposto all’ingresso, corrono immagini di varie genere. Sulla mia sinistra invece il buffet, ma ormai abbandonato. Sono in ritardo rispetto all’ora indicata.

Ivano Ballarini introduce e illustra gli intenti e scopi della serata, Stefano Morselli coordina sia la prima ondata, la società civile: Marwa Mahmoud, Giuseppe Caliceti, Luca Bosi e Innocenza Grillone; sia la seconda, quella politica composta dai candidati di alcune liste a sostegno di Bonaccini presidente della Regione: Federica Franceschini, Daria De Luca, Federico Amico e Marcello Pellicelli. Francesca Chiavacci, arriva in ritardo. AV in ritardo, ma arriva, quando la società civile ha quasi smesso di esporre i problemi da sottoporre ai candidati.

Si comincia. I diritti dei migranti, contro le discriminazioni sessuali, ius culturae, ius soli devono essere principi al centro di una politica che vuol essere di sinistra. E si bacchetta il PD. D’accordo risponde un altro dal palco ma non colpevolizziamo chi è diffidente. (che non è una buona politica, aggiungo io). Il tema della scuola e del diritto non classista allo studio; il merito va bene se valutato, però, in base alle pari opportunità per tutti. Altrimenti, il mio merito va a discapito del tuo. Tutte le riforme della scuola sono pessime, sentenza definitiva. La politica della cooperazione molto attenta all’economia in particolare ai “worker buyout”, lavoratori che si comprano l’impresa in crisi in cui lavoravano (avrei applaudito); l’attenzione alle disabilità, che non sono sempre una malattia. C’è spazio per una domanda dal pubblico: perché le aziende private tendono a non assumere i “disabili”? Preferiscono essere multate, così va il mondo (cit.).

I candidati alle regionali dell’Emilia Romagna s’impegnano a rispondere argomentando, alcuni facendo propri la questione dei diritti, poi spazio all’ambientalismo e a riflessioni sul ruolo della politica oggi. Si biasima chi scimmiotta la politica della destra sull’immigrazione, perché, si dice, tra la copia e l’originale, gli elettori scelgono l’originale. Con tanti saluti ai “novatori” di sinistra, che poi di sinistra non sarebbero.
Sinistra rinnovata alla fine della serata? Non saprei dirvi, onestamente, ma la fresca brezza marina soffiava altrove.