Nonostante la situazione emergenziale e le conseguenti ricadute negative determinate dalla pandemia, Iren registra significativi risultati di bilancio:
l’EBITDA è pari a 927 milioni di euro, in crescita dell’1,1%;
l’utile netto di gruppo attribuibile agli azionisti è in linea con il risultato dell’anno precedente – (0,4%, 235 milioni di euro rispetto ai 236 milioni di euro al 31/12/2019);
la proposta di dividendo per azione è pari a 9,50c€, in crescita del 2,7% e in linea con quanto annunciato nel Piano Industriale.
Le BU Reti, Ambiente e Mercato realizzano risultati in crescita andando a compensare la flessione della BU Energia che subisce lo scenario energetico sfavorevole che pesa sul calo della domanda, la riduzione dei prezzi di cessione dell’energia elettrica, la minore produzione di energia e la riduzione di prezzi e volumi di calore per teleriscaldamento.
I risultati di esercizio saranno presentati all’Assemblea degli Azionisti del 6 maggio 2021.
Risultati certamente importanti, che confermano il ruolo di rilievo del Gruppo IREN nel panorama nazionale delle Multiutility.
Purtroppo, dispiace constatare come il management abbia dimenticato che questi risultati sono stati raggiunti con il determinante impegno e il sacrifico di migliaia di lavoratrici e lavoratori del Gruppo.
Da mesi gli incontri sono sospesi e non abbiamo risposte su tutte le questioni in discussione; il Gruppo cresce ma questa dimensione non si riscontra più nei rapporti tra azienda e lavoratori.
È necessario che l’Azienda riconosca l’importanza del fattore lavoro e dia piena e concreta attuazione al Protocollo di Relazioni Industriali, nel rispetto della reciproca dignità e dei rispettivi ruoli.
Occorre dare risposte concrete e immediate senza pretendere di dare lezioni a nessuno.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]