Si suicida nel carcere di Reggio, un minuto di silenzio alla Festa dell’Unità

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Un uomo di 54 anni di origine marocchina, detenuto nel carcere di Reggio Emilia per un cumulo di pena per furti, si è tolto la vita nella serata di giovedì nella sua cella.

Stando alle prime testimonianze raccolte, il detenuto – padre di due figli – non aveva mai avuto problemi disciplinari, né con gli altri detenuti.

Sull’accaduto è stato aperto un fascicolo in procura a carico di ignoti. “È il settimo caso di suicidio carcerario in Emilia Romagna e il 67/o in Italia”, scrive sulla sua pagina Fb il consigliere regionale Federico Amico.

“Questa epidemia va fermata – continua Amico – Occorre una drastica riduzione della popolazione detenuta, commisurata agli spazi e al personale sanitario e penitenziario effettivamente disponibile e in grado di assicurare una detenzione dignitosa a chi non possa attendere il giudizio o scontare la pena fuori dal carcere, come è giusto e possibile che sia. Nelle prossime ore capiremo di più su questo ennesimo dramma avvenuto la scorsa notte nel carcere di Reggio”.

Il Pd: un minuto di silenzio alla Festa dell’Unità. Alla Festa nazionale dell’Unità di Reggio Emilia, in apertura del dibattito delle 20.30 coordinato da Davide Baruffi, si osserverà un minuto di silenzio per ricordare tutte le vittime dell’emergenza carceri, uomini e donne che si sono tolti la vita mentre erano in custodia dello Stato. L’ultimo episodio risale a ieri sera: un detenuto si è suicidato proprio nell’istituto penitenziario di Reggio Emilia.

Dall’inizio dell’anno sono 67 i suicidi registrati nelle carceri in tutta Italia, 7 in Emilia-Romagna.



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