Prosegue, per il sesto anno consecutivo, il calo della popolazione scolastica reggiana, scesa lo scorso settembre a 79.448 unità, 416 in meno rispetto all’anno scolastico 2020-21. E’ quanto emerge dall’ultimo Annuario della Scuola reggiana, l’importante pubblicazione promossa e voluta dalla Provincia e dall’Ufficio scolastico regionale XI di Reggio Emilia, curata dal professor Luciano Bonacini e da Rainer Girardi, che da ben 28 anni fornisce a tutti gli operatori della scuola, in modo esauriente e dettagliato, un quadro informativo quantitativo e qualitativo del sistema educativo provinciale. L’Annuario presenta, infatti, tutta la ricchezza dell’offerta formativa della nostra provincia e, contestualmente, la complessità dei problemi che quotidianamente il mondo della scuola, insieme alle istituzioni, affronta per garantire che il nostro sistema mantenga gli elevati livelli di qualità necessari a supportare lo sviluppo ed i processi di crescita economica e sociale dell’intera comunità provinciale reggiana.
Continua dunque la flessione conseguente alla denatalità, anche se il dato dei bimbi iscritti ai servizi educativi per la prima infanzia (fascia d’età 0-3 anni) – seppur in costante calo da almeno un decennio – quest’anno registra un netto aumento di 417 unità (+11%), con 4.220 bambini equamente divisi tra comunali e Fism-privati, dopo la fortissima flessione dello scorso anno scolastico (-402 iscritti). Un calo, quello registrato a ottobre 2020, di 40 volte superiore a quello dell’anno precedente, che sicuramente risentiva del clima di grande incertezza legato al primo autunno pandemico.
Al netto dei servizi educativi per la prima infanzia, l’Annuario della scuola reggiana 2021-22 conferma per il nono anno consecutivo una flessione alle scuole dell’infanzia con -447 iscritti per 11.638 iscritti totali (- 3,7%). Il calo delle nascite influenza per il quinto anno consecutivo anche la scuola primaria, con una sensibile diminuzione di -784 bambini (-3,1%) alle scuole elementari (24.224 alunni in totale). La scuola secondaria risente per ora meno del calo demografico e registra un decremento di sole 92 unità (-0,6%) nelle scuole medie (16.094 iscritti), mentre sono ancora in grande crescita le scuole superiori (23.272 studenti, 490 in più rispetto all’anno prima, +2,2%). Se si considerano solo gli istituti statali (nella primaria il privato è molto più presente), per la prima volta in questo millennio gli studenti delle superiori superano quelli delle elementari.
Nel complesso la popolazione scolastica provinciale subisce un calo di 416 ragazzi, pari allo 0,5%, un dato influenzato come si è visto dall’anomalo boom dei nidi. Questo dato andrà comunque valutato con attenzione nei prossimi anni, per comprendere se si tratta di un dato isolato o di un segnale positivo di ripresa sui servizi, su cui potrebbero aver inciso le politiche di abbattimento e/o riduzione rette messe in campo dagli enti locali. Se si fa invece riferimento alla popolazione dell’ultimo anno scolastico pre-Covid – il 2019-20 – il calo complessivo in due anni è di 1.799 unità, pari al 2,2%. Mentre rispetto al picco toccato nell’anno scolastico 2015-16, quando si raggiunsero ben 83.740 iscritti ed iniziò la graduale decrescita, la diminuzione è invece di 4.292 alunni, pari al 5,1%.
L’Annuario è stato presentato questa mattina in Provincia dal presidente e dalla vicepresidente con delega all’Istruzione, Giorgio Zanni ed Ilenia Malavasi, insieme al dirigente dell’Ufficio scolastico regionale XI di Reggio Emilia Paolo Bernardi, agli stessi curatori, e all’ex dirigente tecnico del Miur, Luciano Rondanini.
“Uno strumento importante per tutto il mondo della scuola, e non solo, frutto del grande lavoro dell’Ufficio scolastico regionale e di una Provincia che, anche durante l’emergenza sanitaria, ha confermato la propria centralità non solo programmando e stanziando risorse, ma anche dimostrando di continuare ad esercitare a pieno titolo, oltre alle proprie funzioni, anche un fondamentale coordinamento tra più attori per dare risposte concrete e rapide a studenti e docenti”, ha esordito il presidente Giorgio Zanni.
“Dalle pagine dell’Annuario – ha aggiunto – emergono chiaramente anche diversi aspetti peculiari del sistema scolastico reggiano, che si conferma come inclusivo ed accogliente, con una presenza di alunni stranieri sul totale della popolazione scolastica delle scuole statali pari al 17,6%, di cui ormai il 70,8% dei quali nati in Italia, un dato nettamente superiore al 10,3% che si registra a livello nazionale”.
“Anche la presenza di alunni disabili nelle scuole statali reggiane si conferma rilevante (il 4,2% sul totale degli alunni, contro un 3,7% regionale e un 3,8% nazionale) ed in continua crescita nella scuola secondaria di II grado, a riprova della positiva tendenza al prolungamento degli studi”, ha sottolineato la vicepresidente Ilenia Malavasi definendo l’Annuario “un strumento prezioso, sotto il profilo qualitativo e quantitativo, che mettiamo a disposizione della comunità reggiana” e sottolineando l’importanza anche del focus effettuato sull’andamento demografico: “Il calo costante della natalità deve necessariamente portarci a ripensare le politiche di programmazione per non perdere la qualità di un sistema educativo che a Reggio ha dimostrato una grande capacità di tenuta, ha saputo reggere una sfida difficile come quella della pandemia ed ha le capacità e le competenze per mantenersi su alti livelli rispondendo alle nuove problematiche causate proprio dall’emergenza sanitaria”, ha concluso.
Dall’Annuario 2021-22 emerge anche come i cospicui investimenti per l’estensione dei servizi per la prima infanzia abbiano permesso di dare risposta al 32,2% della popolazione in età, percentuale leggermente più bassa della media regionale del 34,7%, ma notevolmente superiore a quella nazionale del 14,1%. La percentuale di bambini che frequentano le scuole dell’infanzia nella nostra provincia (88,3%) è di poco inferiore alla media regionale (92,9%) e nazionale (90%).
“L’Annuario rappresenta uno strumento di lavoro quotidiano fondamentale per l’Ufficio scolastico fornendo una consistente mole di dati che ora verranno letti, riletti e analizzati”, ha commentato il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale XI di Reggio Emilia Paolo Bernardi, ringraziando la Provincia “per l’ottimo lavoro che da 28 anni realizza e anche per aver accolto la nostra richiesta di realizzare mappe geografiche per una ancora più agevole e dettagliata lettura dei dati”. Da quest’anno, come ha spiegato l’ex dirigente tecnico del Miur, Luciano Rondanini, “è stata introdotta questa rappresentazione visiva dei fenomeni oggetto di analisi nell’Annuario, che consente di valutare come questi si differenziano sull’intero territorio provinciale”. Tra i dati più significativi – ha sottolineato – “l’ottima copertura in tutta la provincia, grazie anche ai micronidi in montagna, per quanto riguarda nidi e scuole per l’infanzia, e l’alta percentuale di alunni stranieri a Rolo”.
Sull’insuccesso scolastico si è soffermato come sempre il professor Luciano Bonacini – curatore dell’Annuario insieme a Rainer Girardi della Provincia, che da quest’anno ha ereditato il lavoro a lungo svolto da Silvia Ballabeni – che ha spiegato come “dopo l’altissima percentuale di promossi dell’anno scolastico 19-20, in conseguenza del decreto legge 22/2020 che aveva imposto di limitare la non ammissione alla classe successiva solo in casi eccezionali in considerazione dell’emergenza sanitaria, si sia tornati a livelli pre-pandemia alle medie”. “Alle superiori la percentuale di insuccesso è invece stata addirittura superiore, 12,4% rispetto all’11,6% dell’ultimo anno senza pandemia, probabilmente a seguito delle lacune provocate dalla didattica a distanza”, ha aggiunto.
L’Annuario, che viene distribuito gratuitamente ai numerosi soggetti che operano nel sistema d’istruzione del territorio provinciale e regionale, è disponibile anche in formato elettronico sul sito della Provincia di Reggio nella sezione “Scuola e Diritto allo studio”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]