Ampliamento della rete dei servizi per l’infanzia, miglioramento della qualità dell’offerta educativa e abbattimento delle rette a carico delle famiglie: sono questi gli obiettivi della delibera contenente gli indirizzi relativi alla programmazione dei servizi educativi per la fascia d’età 0-6 anni per il periodo 2022-2024, approvata mercoledì 27 aprile dall’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
Il provvedimento amministrativo ha definito l’architettura della rete di servizi rivolti ai più piccoli in Emilia-Romagna nel prossimo triennio, e consentirà poi alla giunta regionale di procedere all’assegnazione e al riparto dei finanziamenti ai Comuni e alle loro forme associative (come le Unioni di Comuni).
Le priorità indicate nel documento spaziano dal supporto alle spese di gestione al contenimento delle rette, fino alla qualificazione degli interventi per la formazione del personale e per il coordinamento pedagogico. Sarà dato forte impulso anche alla promozione delle azioni innovative, a partire dall’allargamento dell’esperienza del progetto regionale “Sentire l’inglese al nido”, e sarà mantenuta la continuità al sostegno, potenziato nel caso di bambini e bambine con disabilità.
“Siamo da tempo fortemente impegnati – ha spiegato la vicepresidente della Regione con delega al welfare Elly Schlein – nella promozione di politiche per il rafforzamento dei servizi educativi per l’infanzia e della loro qualità, con il duplice obiettivo di abbattere progressivamente sia le rette che le liste d’attesa. La buona notizia è che, anche grazie al forte impegno delle Regioni, il governo ha aumentato gli stanziamenti dedicati: da quest’anno e per il successivo quadriennio all’Emilia-Romagna arriveranno 28 milioni di euro all’anno, sette in più rispetto al 2020”.
A queste risorse, ha sottolineato la vicepresidente Schlein, “si aggiungono poi la conferma per il 2022 degli oltre 25 milioni dal bilancio regionale (di cui circa 7,25 milioni a supporto della rete dei servizi 0-3 anni per contributi alle spese di gestione e altri interventi) e soprattutto il corposo investimento da 18 milioni di risorse regionali per l’abbattimento delle rette, cui affiancheremo ulteriori risorse europee per aumentare la portata della nostra azione a favore della piena accessibilità per tutti i bambini e tutte le bambine”.
Per rafforzare il sistema dei servizi educativi per la fascia 0-6 anni la Regione fa affidamento anche su una parte dei tre miliardi di euro messi a disposizione a livello nazionale dalla missione 4 dal Pnrr – di cui 2,4 miliardi per la fascia 0-3 anni e i restanti 600 milioni per la fascia 3-6 anni. Il fabbisogno finanziario dell’Emilia-Romagna, emerso da un monitoraggio promosso dalla Regione partendo dalle richieste dei Comuni, è di oltre 300 milioni per interventi di riqualificazione, ristrutturazione e costruzione di nuove strutture. La richiesta è ora al vaglio del Ministero dell’istruzione.
La programmazione, ha concluso Schlein, “è stata ampiamente concertata con tutti i soggetti coinvolti a partire dall’assemblea legislativa, i territori e le parti sociali. Il motivo che ha portato a mettere sempre il segno più sui servizi per l’infanzia è una scelta politica; si tratta di servizi fondamentali anche per la conciliazione delle famiglie”.
Ultimi commenti
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]