Dopo la decisione del governo di consentire il ritorno in aula – dopo Pasqua – delle scuole fino alla prima media anche nelle zone rosse, l’Emilia-Romagna si prepara a ripartire: da mercoledì 7 aprile riapriranno nidi e scuole materne, mentre le scuole elementari e le prime medie potranno tornare alla didattica in presenza. Dalla seconda media in su, invece, rimarrà l’obbligo della didattica a distanza.
La Regione Emilia-Romagna, sentito l’Ufficio scolastico regionale e dopo un confronto con i sindacati, ha messo a punto un piano di misure condivise per garantire le migliori condizioni di sicurezza possibili per il personale, gli studenti e le rispettive famiglie. È stato inoltre già convocato il tavolo di monitoraggio sulle riaperture dei servizi educativi per l’infanzia (0-6 anni), con enti gestori pubblici e privati e organizzazioni sindacali, per valutare ulteriori indicazioni.
Tra le priorità c’è il completamento della campagna vaccinale anti-Covid per tutti i lavoratori e le lavoratrici del mondo della scuola: per questo motivo le dosi di AstraZeneca in arrivo (ne sono attese oltre 100mila nei prossimi giorni) saranno subito consegnate ai medici di base per proseguire la fase di somministrazione. La vaccinazione sarà assicurata al personale educativo, insegnante, ausiliario e ai collaboratori a vario titolo coinvolti nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, con la possibilità per il personale scolastico assistito in un’altra regione di essere comunque vaccinato in Emilia-Romagna.
È stata confermata inoltre la campagna di screening in farmacia per alunni/e, familiari e per lo stesso personale scolastico, con la possibilità per tutte queste categorie di effettuare gratuitamente tamponi rapidi.
Le aziende sanitarie, dal canto loro, dovranno garantire interventi rapidi per limitare e contenere eventuali focolai scolastici e svolgeranno azioni preventive di controllo (d’intesa con i dirigenti scolastici) con tamponi a campione, su base volontaria; la fase di prevenzione si articolerà in particolare nei territori con alta incidenza di nuovi casi ogni 100mila abitanti, dove potrà tradursi in un’estesa azione di screening in ambito scolastico con test antigenici molecolari – sempre su base volontaria.
Oltre al rispetto delle ormai consuete norme di precauzione (uso delle mascherine, distanziamento sociale, divieto di assembramenti all’entrata e all’uscita) saranno incentivate forme aggiuntive di contenimento del rischio di contagio, come l’areazione costante degli ambienti, mantenendo una parte delle finestre aperte durante le lezioni e lasciando le porte aperte a ogni cambio d’ora.
“Tornare alla didattica in presenza e alla vita di relazione, anche solo fino alla prima media, è fondamentale per i bambini e i più giovani, tanto penalizzati dall’emergenza sanitaria”, hanno sottolineato la vicepresidente della Regione Elly Schlein e gli assessori regionali alla scuola e alle politiche per la salute Paola Salomoni e Raffaele Donini: “D’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, ci siamo dati l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la sicurezza in ambito scolastico, che va garantita al pari del diritto allo studio”.
“Siamo anche consapevoli che solo il vaccino ferma il contagio, per questo la prima misura è quella di completare la campagna di somministrazioni del farmaco al personale scolastico: siamo a buon punto e contiamo di arrivarci nell’arco di due settimane, sempre sulla base delle forniture. Nel frattempo continuiamo a garantire la possibilità di fare i tamponi rapidi gratuiti in farmacia, strumento prezioso per individuare positivi asintomatici e circoscrivere sul nascere eventuali focolai”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]