Giovedì 6 maggio l’assessore alla mobilità della Regione Emilia-Romagna Andrea Corsini, nel corso della seduta congiunta delle commissioni cultura e territorio, ambiente, mobilità, ha fatto fa il punto sugli effetti del ritorno alla didattica in presenza sul trasporto pubblico locale: “L’aumento della percentuale di studenti in aula ogni giorno non ha creato problemi alla nostra regione, perché i piani operativi preparati insieme alle prefetture già lo scorso autunno prevedevano scuola in presenza al 75%; il Decreto Riaperture del governo, che stabilisce una percentuale di scuola in presenza al 70%, ci ha trovato pronti”.
Per quanto riguarda i mezzi di trasporto oggi disponibili, “ne abbiamo 600 in più rispetto alla flotta tradizionale” (pari a circa 6.000 mezzi), ha spiegato l’assessore Corsini, “in modo da poter garantire il rispetto delle percentuali previste dalle leggi”, che dispongono il limite massimo del 50% della capienza standard sui mezzi pubblici e del 70% a scuola.
In tutte le province dell’Emilia-Romagna – tranne in quelle di Modena e Reggio – non sono stati necessari cambiamenti nell’orario delle lezioni per garantire il rispetto delle norme sul distanziamento sociale.
“Possiamo finire l’anno scolastico senza problemi”, ha rassicurato Corsini, che ha ricordato come la Regione stia già pensando a cosa avverrà in estate nel caso in cui dovesse proseguire l’attività didattica per recuperare le ore e i giorni persi a causa delle restrizioni anti-Covid; anche se le preoccupazioni maggiori riguardano in particolare la ripresa del prossimo anno scolastico in autunno: “Se la didattica in presenza torna al 100% non si potrà mantenere il limite del 50% sui mezzi pubblici, e anche coinvolgendo i privati non sarà possibile mantenere quel limite a causa della mancanza di mezzi e di autisti”.
Le parole dell’assessore hanno dato il via a un serrato dibattito tra le forze politiche: il consigliere Marco Mastacchi (Rete Civica), “visto il precedente del 2020”, si è detto “preoccupato per la riapertura a settembre: occorre prevedere impianti di sanificazione dell’aria sui mezzi pubblici per permettere l’uso dei bus al 100%, così come va sanificata l’aria nelle aule scolastiche”; la consigliera Stefania Bondavalli (lista Bonaccini), invece, si è rivolta al mondo della scuola invitando a una maggiore elasticità per quanto riguarda gli orari delle lezioni, “in modo da avere il 100% in presenza e permettere una gestione virtuosa dei mezzi pubblici”.
“Dobbiamo lavorare in modo da essere pronti a ogni scenario: il governo le indicazioni chiare ce le darà all’ultimo minuto”, ha sottolineato la consigliera Valentina Castaldini (Forza Italia), che ha invitato a ragionare sull’uso anche di taxi o auto a noleggio per far fronte alle esigenze del trasporto pubblico, magari prevedendo contributi economici per le famiglie che decidessero di non utilizzare i mezzi pubblici.
La consigliera azzurra ha posto anche il tema del rimborso degli abbonamenti non utilizzati a causa del lockdown nell’anno scolastico 2020/2021, questione sulla quale è arrivata la pronta risposta dell’assessore Corsini: “Una prima parte di abbonamenti è già stata rimborsata, pensiamo di proseguire su questa linea, però per farlo abbiamo bisogno che il governo preveda le risorse necessarie, visto che da sole le aziende di trasporto non ce la potrebbero fare”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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