“Le prefetture hanno adottato i documenti operativi all’esito dei lavori dei tavoli di coordinamento scuola-trasporti istituiti in tutte le province in vista della ripresa, dal 7 gennaio, dell’attività didattica in presenza”. Lo annuncia in una nota il Viminale, spiegando che “i prefetti hanno tenuto conto anche dell’ordinanza del ministro della Salute del 24 dicembre 2020 che limitatamente al periodo 7-15 gennaio riduce la presenza in classe al 50%”.
“Saremo pronti per il 7 gennaio”, ha detto la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, in vista della riapertura delle scuole.
La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha espresso “grande soddisfazione per il risultato raggiunto” commentando il via libera alla ripresa delle scuola in presenza il 7 gennaio. “In pochi giorni – ha spiegato – i tavoli guidati dai prefetti hanno permesso di elaborare misure specifiche, territorio per territorio, e subito operative. Un lavoro di squadra di cui andare fieri. Nell’unico interesse di studentesse e studenti”
Dunque dal gennaio 2021 la scuola italiana riparte al 50% come impone l’ordinanza del Ministero della Salute. Le ultime indicazioni riguardano i turni differenziati: lezioni dalle 8 alle 14 o dalle 10 alle 16 con durata di 45′ con lezioni anche il sabato.
Attualmente hanno deciso per un unico turno (dalle 8 alle 14) le regioni Basilicata, Emilia-Romagna, Molise, Sardegna (tranne la provincia di Cagliari), Marche, Piemonte, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta.
Doppi turni (8-14, 10-16) in Abruzzo, Calabria, Campania (tranne Benevento), Friuli-Venezia Giulia (tranne Gorizia), Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia e Toscana.
Situazione a parte per Trento e Bolzano. La Campania di De Luca, ha già affermato che disattenderà le indicazioni del governo.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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