Le prove generali sono iniziate ieri a Firenze, davanti alla splendida basilica francescana di Santa Maria e a una piazza gremita per la manifestazione antifascista dopo il blitz di alcuni studenti di Azione studentesca fuori dal liceo Michelangiolo. Una sorta di nuova triplice: alleanza come quella del 1882 consegnataci dai libri di storia o meglio ancora quella, più recente e nostrana, sindacale, visto che a uno dei tre vertici del triangolo ieri a Firenze c’era il reggiano Maurizio Landini, segretario nazionale della Cgil.
Proprio a lui, del resto, Elly Schlein pare abbia fatto una delle prime, se non la prima, telefonate dopo la vittoria alle primarie del Pd. Con il sindacalista nato a Castelnovo Monti ma cresciuto a Barcaccia di San Polo d’Enza, la nuova segretaria del Pd coltiva un rapporto di stima reciproca e forse anche di gratitudine per aver saputo riempire in questi ultimi tempi un vuoto a sinistra molto più di tanti volti della sinistra dei partiti. Con loro, ieri a Firenze, anche il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte. Tra l’ex premier giallotutto (prima anche verde, poi anche rosso) e la Schlein c’è stato il primo faccia a faccia, anche un abbraccio sul palco, poi un lungo parlarsi fitto fitto, le mani a coprire la bocca come fossero calciatori. E, alla fine, dichiarazioni separate, ma di chiara apertura l’uno per l’altra.
Scuola e sanità pubbliche, lavoro e salario minimo, battaglia contro l’autonomia differenziata e difesa della Costituzione i temi che li accomunano e che potrebbero portare a una nuova alleanza. Un po’ meno il sostegno all’Ucraina.
“Credo che abbiamo molti spunti per fare un buon lavoro comune, ed è un piacere ritrovarci in questa piazza insieme, grazie a chi ha organizzato, i sindacati e tutte le associazioni che hanno risposto a questo appello”, ha detto Schlein strizzando l’occhio a sinistra e verdi. “Il fatto che oggi noi ci ritroviamo qui col neo segretario del Pd vuol dire che su battaglie concrete noi ci siamo, battaglie di valori e di principi che ci riguardano tutti. Battaglie che non riguardano solo le forze progressiste perché qui stiamo difendendo principi costituzionali”, le ha fatto eco il leader M5S.
Le prove di nuova triplice, dunque, sono iniziate. E i giornali filogovernativi iniziano a guardare con un po’ di apprensione a questa sinistra-centro che “torna indietro per provare ad andare avanti, indossando ancora l’eskimo per intraprendere la lunga marcia per riconquistare il Palazzo”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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