Un Boeing 737 della Ethiopian Airlines con 157 persone a bordo – 8 membri dell’equipaggio e 149 passeggeri – si è schiantato ieri sei minuti dopo il decollo da Addis Abeba. Non ci sono superstiti. Oltre trenta le nazionalità delle vittime: tra loro anche otto italiani. La Farnesina ha confermato la presenza di 8 connazionali sull’aereo: “L’Unità di Crisi, attivata fin dai primi momenti, rimane in stretto contatto con le famiglie per continuare a prestare loro ogni possibile assistenza”, si legge in una nota.
Tra le vittime italiane anche l’Assessore ai Beni Culturali della regione siciliana Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, Sovrintendente del Mare della Regione. Tusa era diretto in Kenia, per un progetto dell’Unesco, dove era già stato nel Natale scorso insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del museo d’arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo. “Sono distrutto – dice il presidente della regione Sicilia Nello Musumeci – è una tragedia terribile, alla quale non riesco ancora a credere: rimango ammutolito. Perdo un amico, un lavoratore instancabile, un assessore di grande capacità ed equilibrio, che stava andando in Kenya per lavoro. Un uomo onesto e perbene, che amava la Sicilia come pochi. Un indimenticabile protagonista delle migliori politiche culturali dell’Isola”. Altri tre italiani a bordo – due uomini e una donna – erano di Bergamo: si tratta del presidente della Onlus bergamasca Africa Tremila Carlo Spini, 75 anni, di sua moglie Gabriella Viciani, infermiera, e del tesoriere dell’associazione Matteo Ravasio.
“La notizia è confermata ed è tremenda”, scrive il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. I tre “erano sul Boeing 737 della Ethiopian Airlines decollato da Addis Abeba e diretto a Nairobi, in Kenya. Dovevano raggiungere il Sud Sudan”. “Conosco Africa Tremila per essere stato ospite dell’associazione, molto nota a Bergamo. Opera dal 1995, con il forte sostegno di confartigianato, e in questi anni – racconta il sindaco di Bergamo – ha sviluppato tantissimi progetti in campo sanitario, scolastico e alimentare, in Africa, Asia e sud America. Sono molto addolorato e esprimo alle famiglie il mio cordoglio personale e quello di tutta l’amministrazione comunale. Sono vicino anche a tutti i membri dell’associazione”. Tra le vittime nel disastro aereo c’è anche Paolo Dieci, residente a Roma, presidente della ong Cisp e rete LinK 2007, un’associazione di coordinamento consortile che raggruppa importanti Organizzazioni Non Governative italiane, in particolare 14 ong: Cesvi, Cisp, Coopi, Cosv, Gvc, Icu, Intersos, Lvia, Medici con l’Africa Cuamm, Ccm, Elis, World Friendss, Ciai e Amref. Lo si apprende da fonti del Terzo settore. Ci sono anche i nomi di Virginia Chimenti, funzionaria del World Food Programme dell’Onu, Rosemary Mumbi e Maria Pilar Buzzetti nella lista degli italiani che erano a bordo del volo dell’Ethiopian Airlies precipitato oggi. Lo si apprende da fonti diplomatiche.
Ethiopian Airlines blocca tutti i Boeing 737 Max Ethiopian Airlines ha bloccato tutti gli aerei Boeing 737 Max.
A renderlo noto la compagnia aerea in un tweet. ‘A seguito del tragico incidente del 10 marzo – si legge -Ethiopian Airlines ha deciso di tenere a terra tutti i Boeing 737 Max. Non si conoscono ancora le cause della sciagura -prosegue la nota – e la decisione è presa in via precauzionale. La compagnia – conclude il comunicato – diffonderà ulteriori informazioni non appena disponibili’.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]