Il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della procura di Bologna sul caso della maestra di un asilo comunale arrestata a Bologna a inizio febbraio per maltrattamenti nei confronti dei bambini e poi rimessa in libertà. I giudici hanno disposto per la donna la misura cautelare interdittiva della sospensione dal servizio per sei mesi, che sarà esecutiva dopo l’eventuale ricorso in Cassazione da parte della difesa.
Nel provvedimento che aveva rimesso in libertà la maestra il gip Letizio Magliaro aveva scritto – tra le altre cose – che in circa 15 giorni di osservazione l’indagata aveva sferrato “soltanto tre schiaffi punitivi” nei confronti di tre diversi alunni, e che per questo motivo non si era in presenza della condotta tipica del reato di maltrattamenti.
Ma la procura felsinea, tramite il pubblico ministero Michele Martorelli, aveva impugnato l’ordinanza, sottolineando che un’analisi del genere fondava le proprie conclusioni su “una media statistica inaccettabile”. Dopo l’udienza di venerdì 26 febbraio il collegio di giudici ha accolto il ricorso del pm, nel quale si evidenziava il principio di giurisprudenza secondo cui “l’uso della violenza per fini correttivi o educativi non è mai consentito”.
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