Dal settembre 2021 al 14 luglio 2022, a seguito degli esiti di un’attività d’indagine condotta dai carabinieri di Scandiano scaturita dalla denuncia della vittima, l’odierno condannato, veniva arrestato in flagranza di reato con l’accusa di estorsione ai danni di un uomo colpito da handicap.
Oltre 110 mila euro l’importo sottratto alla vittima con minacce e raggiri, facendogli credere che il denaro servisse a sanare una vecchia situazione giudiziaria. Il portatore di handicap da oltre un anno subiva estorsioni da parte dell’artigiano, ed esausto, si era rivolto ai carabinieri di Scandiano che, con il coordinamento della Procura reggiana, hanno svolto le indagini ponendo fine alla vicenda, culminata con l’arresto in flagranza.
Tutto era iniziato nel settembre 2021, quando l’estorsore, un artigiano all’epoca 41enne, apprendeva di una vicenda accaduta diversi anni prima alla vittima.
L’odierno condannato, apprendeva che il disabile, non aveva mantenuto la promessa di un’assunzione nei confronti di una badante, che poi non aveva formalizzato a causa di problemi economici. Da qui, il 41enne, con minacce di morte, approfittando della sua condizione di minoranza fisica, induceva il portatore di handicap a consegnarli periodicamente denaro, in contante e tramite bonifici bancari, fingendosi intermediario di una terza fantomatica persona che, nel tempo, si sarebbe interessata per evitare le conseguenze giudiziarie dovute alla mancata assunzione del badante.
L’ultimo episodio il 14 luglio scorso, quando l’estorsore contattava nuovamente la vittima chiedendogli ulteriori 1.670 euro, fissando un appuntamento in un esercizio pubblico del paese. Questa volta, però, insieme alla vittima vi erano anche i carabinieri della Tenenza di Scandiano, che predisponevano un apposito servizio.
Dopo aver assistito con discrezione all’incontro, pochi minuti dopo, accertata la cessione del denaro, i militari intervenivano, bloccando l’estorsore, che veniva trovato con il denaro che aveva appena ricevuto, venendo quindi arrestato.
A seguito dell’iter processuale, con sentenza emessa in data 31 marzo 2023 dal gup presso il tribunale di Reggio Emilia, confermata dalla sentenza del 9 gennaio 2024 dalla Corte d’Appello di Bologna, divenuta definitiva il 4 giugno del 2024, l’uomo è stato riconosciuto colpevole dal tribunale di Reggio Emilia che l’ha condannato a 3 anni e 11 mesi 24 giorni, oltre il pagamento della pena pecuniaria di 1778 euro. Per questi motivi, l’Ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Reggio Emilia, il 7 giugno scorso ha emesso l’ordine di esecuzione per la carcerazione. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito l’altro ieri pomeriggio dai carabinieri.
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