Sant’Ilario, Cgil: sciopero per la sicurezza alla Bibo Italia

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In seguito al grave infortunio avvenuto venerdì 6 alla Bibo Italia Spa di Sant’Ilario d’Enza le maestranze, unitamente alla Rsu e alla Filctem Cgil, hanno deciso di proseguire la fermata avvenuta già subito dopo l’infortunio, e proclamare uno sciopero con fermo produttivo di 24 ore a partire da questa mattina lunedì 9 novembre.

L’iniziativa si è decisa per ribadire la centralità della sicurezza sul luogo di lavoro che non può essere mai prevaricata da programmi di produzione o da obiettivi economici.
Si vuole rinnovare l’attenzione per le misure di sicurezza interne che devono essere sempre adottate in qualsiasi ciclo di lavorazione, per impedire che infortuni del genere possano ancora accadere. Si vuole inoltre affermare che l’azienda deve assumersi la responsabilità sociale di “riconsegnare” i lavoratori a fine giornata esattamente come li ha ricevuti all’inizio, senza nessun danno causato dalla mansione che gli è stato chiesto di svolgere.

“Chiediamo solo di poter lavorare insicurezza”, questo è l’unico slogan scritto su uno striscione che i lavoratori tenevano questa mattina nel loro presidio di fronte all’azienda, ed è questa una richiesta che non deve essere elusa: le aziende dispongono sia di possibilità formative, sia di possibilità tecnologiche, sia di possibilità organizzative per poter lavorare in sicurezza. Ci si domanda quindi perché questo infortunio non sia stato evitato.