Sanità, in Emilia-Romagna oltre 56 milioni per costruire nuovi ospedali

La Regione Emilia-Romagna ha deciso di continuare a investire nella sanità con un pacchetto di interventi da 56 milioni di euro per costruire nuovi ospedali, riqualificare le sedi esistenti e acquistare macchinari all’avanguardia nel trattamento delle patologie tumorali.




Le risorse sono state stanziate nell’ultima seduta dalla giunta regionale attingendo da quelle accantonate sulla cosiddetta “Gestione sanitaria accentrata”: 46 milioni sono destinati alla ristrutturazione del pronto soccorso dell’ospedale del Delta di Ferrara, alla riqualificazione di quattro padiglioni del policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, alla progettazione del nuovo ospedale di Cesena e all’acquisto degli “acceleratori lineari” da parte di due aziende ospedaliero-universitarie – quelle di Parma e Bologna – e quattro Ausl: Piacenza, Reggio, Bologna e Romagna. Altri 10,5 milioni andranno a sostenere i piani di investimento delle aziende Usl di Piacenza, Reggio, Imola, Ferrara, Bologna e delle aziende ospedaliero-universitarie di Modena e Bologna. Ecco gli interventi nel dettaglio.

“Continuiamo a investire per una sanità all’avanguardia, fatta di strutture e servizi che siano in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini", ha commentato il presidente della Regione Stefano Bonaccini: "Lo facciamo destinando consistenti risorse alla realizzazione di nuovi ospedali, all’ammodernamento di quelli esistenti, all’acquisto di apparecchiature molto utili per il trattamento di patologie anche gravi".

"Grazie all’uso appropriato e razionale delle risorse, che ci ha permesso di risparmiare nell’ultimo triennio 445 milioni attraverso la centrale unica per gli acquisti nella pubblica amministrazione, abbiamo potuto assumere nuovo personale, che rappresenta la forza principale del nostro sistema sanitario, e decidere di eliminare, dal prossimo anno, il superticket su farmaci e prestazioni specialistiche, che rimarranno solo per i redditi alti, superiori ai 100mila euro annui, per finanziare anche l’abolizione del ticket base da 23 euro per le famiglie numerose. Razionalizzare la spesa significa anche questo: poter utilizzare le risorse liberate a vantaggio dei cittadini, destinandole a nuovi investimenti; oggi provvediamo dunque ad assegnare queste risorse, rispettando gli impegni assunti con le aziende sanitarie”.