“Secondo me l’ha uccisa strangolandola, anche perché quando è venuto a casa non aveva nulla in mano”. A dare una possibile risposta a come lo zio avrebbe ucciso Saman Abbas, la testimonianza di un minorenne. Danish, avrebbe raccontato il ragazzo avrebbe “pianto molto” e lo avrebbe minacciato “di non dire nulla ai Carabinieri” perché l’avrebbe ucciso. Il minore non avrebbe detto invece nulla su dove è stato nascosto il corpo. La notte tra il 30 aprile e l’1 maggio, sempre secondo la testimonianza, lo zio avrebbe detto ai genitori: “Ora andate in casa. Ora ci penso io”.
Hasnain Danish, lo zio di Saman Abbas, ha confessato al fratello minorenne di lei di averla uccisa, ma non gli ha voluto dire dove ha nascosto il corpo. La testimonianza è ritenuta dal Gip “piena prova indiziaria” della responsabilità dello zio nell’omicidio e il giovane, ora in una comunità protetta, “particolarmente credibile”. Del corpo “io gliel’ho chiesto – ha raccontato – in quanto volevo abbracciarla un’ultima volta. Lui mi ha risposto di non potermelo dire”. Sempre il giovane ha raccontato della reazione del padre, al rientro dello zio: “Si è sentito male e ha iniziato a piangere, stava quasi per svenire per mia sorella”.
“Noi pensiamo sia in Europa, c’è molta collaborazione da parte di Francia, Spagna, Svizzera. Hanno i nominativi, sanno chi devono cercare”. Lo ha detto il procuratore di Reggio Emilia Isabella Chiesi, parlando dello zio di Saman Abbas, ritenuto responsabile dell’omicidio della ragazza, i cui resti non sono ancora stati trovati. Lo zio è ricercato insieme ad un altro cugino. Per quello arrestato domenica scorsa a Nimes, in Francia e ancora non si conosce il giorno in cui sarà consegnato all’Italia. La procuratrice ha detto che si esclude che i tre siano partiti con un’auto propria. Rispetto ai genitori di Saman, Chiesi ha risposto a una domanda dei giornalisti dicendo che “non sono state esperite attività di cooperazione internazionale”, ovvero rogatorie.
Le ricerche. Il pubblico ministero di Reggio Emilia Isabella Chiesi è ottimista sul ritrovamento del corpo di Saman nei campi della Novellara. Condizioni meteo permettendo, da domani si partirà con l’utilizzo di un elettromagnetometro. “Io penso -ha detto Chiesi – che un mese sia un periodo che consente di trovare” i resti con “strumenti che danno conto della discontinuità del terreno”.
Dunque “proseguono le ricerche dei resti della persona offesa, che purtroppo riteniamo sia deceduta. Non darei nessun riscontro positivo a quello che ha detto il padre, abbiamo appurato che in Belgio non c’è la ragazza”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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